Somalia e Medio Oriente, terre di missione e nuovi martiri

A 10 anni dal martirio dell’iracheno don Ragheed Ganni, incontro sulle 4 missionarie uccise nel Corno d’Africa. Il vescovo Bertin: «Voglio morire in piedi»

A 10 anni dal martirio del sacerdote iracheno Ragheed Ganni, un incontro sulle 4 missionarie uccise nel Corno d’Africa. Il vescovo Bertin: «Voglio morire in piedi»

Annalena Tonelli, Maria Cristina Luinetti, Graziella Fumagalli, suor Leonella Sgorbati. Quattro missionarie che hanno perso la vita in Somalia: «Forse l’opera fisica si è ridotta, ma il loro ricordo vive in eterno». Monsignor Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore della Somalia, ha voluto ricordare così venerdì 20 gennaio nella parrocchia di San Bernardo da Chiaravalle le quattro donne uccise “per causa di fede”. «È un martirio permanente», ha detto il parroco don Fabio Pieroni introducendo la serata in memoria dei martiri della Somalia organizzata dal Centro missionario diocesano. Il giorno non è stato scelto a caso. Il 20 gennaio il sacerdote iracheno Ragheed Ganni, ucciso a Mossul dai jihadisti il 3 giugno 2007, avrebbe festeggiato il compleanno. Quest’anno ricorre il decennale del suo martirio e il centro missionario, oltre a proseguire il ciclo di incontri sui nuovi martiri, ha organizzato per il 23 marzo un pellegrinaggio nei luoghi di Roma legati alla figura del sacerdote iracheno. Proprio nella Capitale, ha ricordato a conclusione don Massimiliano Testi, parroco di Sant’Innocenzo, Ganni ha vissuto e studiato.

Oltre al vescovo e ai due parroci, hanno parlato delle difficili condizioni in cui versano tuttora molti cristiani monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano, e fra Luca Bianchi, preside dell’Istituto francescano di spiritualità della Pontificia Università Antonianum, moderatore della tavola rotonda. Il cristianesimo, ha sottolineato monsignor Lonardo, è da sempre vittima di persecuzioni ma «la cultura dominante parla di altre morti e non si accorge di queste». Monsignor Bertin, francescano, è successore diretto di monsignor Pietro Salvatore Colombo, ucciso a Mogadiscio nel 1989. Nel suo ruolo corre rischi ogni giorno: «Non voglio morire in un letto, ma in piedi», ha risposto a chi dal pubblico gli ha chiesto di badare alla sua incolumità. Lui ha vissuto da vicino la morte delle volontarie: «È bene ricordare i nostri martiri. Il loro esempio anche se non porta alla conversione del battesimo porta alla conversione del cuore».

Le attività di ognuna delle missionarie uccise in Somalia, ha raccontato il presule, hanno lasciato segni profondi nel Paese: «Maria Cristina Luinetti è stata uccisa a Mogadiscio nel 1993 da un integralista. Aveva deciso di diventare crocerossina ed è morta dopo neanche un mese e mezzo dal suo arrivo». Aveva 22 anni. Graziella Fumagalli invece era un medico ed era arrivata nel 1994 per dirigere il centro antitubercolosi della Caritas Italiana a Merca: «Morì dopo un anno, il 22 ottobre, la Giornata missionaria mondiale. Eravamo tutti scossi». Fumagalli aveva preso le redini del centro fondato da Annalena Tonelli: «Se l’esempio delle altre missionarie è in qualche modo imitabile, lei era senza dubbio un modello», ha proseguito. Tonelli, ha raccontato il vescovo, viveva nella povertà ed era instancabile. Sin da giovane aveva votato la sua vita all’Africa, mettendo a punto un efficace metodo di cura della Tbc, utilizzato poi dall’Oms. Ma era l’educazione la cosa a cui teneva di più, aveva fondato una scuola per sordi e cercava di fare educazione sanitaria. Per questo fu uccisa a Borama da un commando islamico nel 2003. Anche suor Leonella Sgorbati, delle Missionarie della Consolata, insegnava nella scuola per infermieri, anche lei venne uccisa a Mogadiscio nel 2006. «Il loro esempio – ha detto Bertin – deve essere uno stimolo per impegnarsi e rispettarsi. Per costruire un mondo più fraterno». Il vescovo di Gubuti ha poi voluto concludere ricordando il frate indiano Tom George, rapito all’inizio del 2016 in Yemen: «Vi invito a pregare per lui. Non sappiamo in quali mani sia».

23 gennaio 2017