Smog e polveri sottili, verso un blocco totale del traffico

Ipotesi al vaglio per i giorni che seguiranno le feste. Le previsioni escludono piogge e vento significativi fino a fine anno. Speranza nel minore traffico

Ipotesi al vaglio per i giorni che seguiranno le feste. Le previsioni escludono piogge e vento significativi almeno fino a fine anno. Speranza nella diminuzione del traffico

Tre provvedimenti di targhe alterne non sono bastati a registrare una diminzione del livello di polveri sottili nell’aria della Capitale, al di sopra dei livelli di guardia da oltre 23 giorni. Proprio per questo, passate le feste, non si esclude la possibilità di un blocco totale del traffico per uno o più giorni. Se ne è parlato lunedì 21 dicembre in un vertice tra il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca e i ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente, Gianluca Galletti.  Un vertice anti smog, appunto, che ha confermato la prospettiva di non scartare nessuna ipotesi prevista dalle norme per ricondurre nei limiti di legge le polveri sottili presenti nell’aria.

Molto più che un’ipotesi dunque il blocco totale del traffico, anche a motivo di previsioni meteo che confermano l’alta pressione sulla Capitale almeno fino a Santo Stefano, escludono significative piogge e raffiche di vento almeno fino alla fine dell’anno. Continuano, comunque, i monitoraggi quotidiani. La speranza è risposta nei giorni tra il 24 e il 26 dicembre, nei quali ci si aspetta una diminuzione del traffico, con conseguente calo fisiologico dello smog, dato che scuole e uffici resteranno chiusi. Se invece le polveri sottili dovvessero restare fuori controllo, si potrebbe procedere al blocco totale della circolazione. Magari con qualche agevolazione per l’uso dei mezzi pubblici. In alternativa, possibili anche ipotesi meno d’impatto, come un’intera settimana di targhe alterne.

Di ieri, intanto, martedì 22 dicembre, l’esposto del Codacons alla Procura di Roma proprio contro le targhe alterne, «allo scopo di accertare il numero di vigili urbani sulle strade ed eventuali fattispecie penalmente rilevanti a danno dei cittadini romani». Alla luce dei «numeri irrisori dei controlli in strada» e dei «risultati deludenti sul fronte dell’inquinamento atmosferico», la richiesta alla Procura è di «compiere tutte le indagini necessarie al fine di accertare se siano ravvisabili i reati di violenza privata nei confronti di cittadini e conseguentemente, stante il mancato svolgimento della funzione di controllo, non punendo i violatori del provvedimento, il reato di induzione a violare tale divieto e il concorso nel reato di inquinamento ambientale e al danno alla salute».

23 dicembre 2015