Sla, Conte inaugura la prima Biobanca. «Investiremo nella ricerca»

Il presidente del Consiglio al Gemelli: novità nazionale nella lotta alla sclerosi laterale amiotrofica. Il laboratorio potrà contenere fino a 380mila campioni

«Bisogna investire molto nella ricerca e vi assicuro che farò il mio compito». Così il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte al taglio del nastro della prima Biobanca nazionale dedicata alla ricerca sulla Sla aperta a tutti i ricercatori del mondo e operativa da ieri, giovedì 20 giugno, all’interno del Policlinico Gemelli. Il laboratorio potrà contenere fino a 380mila campioni biologici necessari alla ricerca sulla Sclerosi laterale amiotrofica, patologia oggi inguaribile che colpisce oltre 6mila italiani. «I ricercatori sono spesso gelosi del proprio lavoro. Qui invece vedo un elevatissimo numero di campioni messi a disposizione di tutti, anche del giovane studioso che, pur con tanto talento e ingegno, non ha la possibilità di accedere ad un centro di ricerca qualificato», ha aggiunto il presidente Conte durante la cerimonia organizzata dall’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla), dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli e da XBiogem proprio alla vigilia della Giornata Mondiale sulla Sla (21 giugno).

Il premier Conte, dopo il taglio del nastro, ha incontrato i pazienti affetti da Sla ospitati al Centro Clinico Nemo, che da oltre 10 anni è dedicato esclusivamente alla presa in carico delle persone con malattie neuromuscolari. «Celebriamo a livello mondiale il desiderio di affrontare la malattia, insieme alle istituzioni, ai ricercatori, ai medici, al personale che tutti i giorni ci dona attenzione», ha affermato Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NemoGiovanni Raimondi, presidente della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, ha descritto la Biobanca come «un nuovo importante tassello di questo mosaico di struttura d’avanguardia, la cui realizzazione è un esempio di fruttuosa sinergia tra industria, strutture ospedaliere e associazionismo per il raggiungimento di risultati nella ricerca di cure contro la Sla».

Nello specifico la struttura comprende dieci contenitori per la crioconservazione a vapore d’azoto a temperature comprese tra -20°C e i -190°C, che possono conservare fino a 380mila campioni biologici di persone con la sclerosi. Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha specificato che «da parte dei malati c’è grandissima generosità, perché sanno che stanno seminando per altri, sanno che difficilmente la ricerca che oggi si svolge offrirà loro una cura. Offrono la loro testimonianza, il loro impegno, la loro sofferenza, per dare una chance a chi verrà dopo, e fare in modo che questa malattia venga sconfitta». La Biobanca è stata avviata grazie ad una donazione pari a 300mila euro di Selex Gruppo Commerciale il cui direttore generale, Maniele Tasca, ha  affermato che c’è «l’intenzione di continuare nei prossimi anni a supportare Aisla. Un ambiente scientifico così importante deve essere motivo d’orgoglio per tutta l’Italia».

Il presidente dell’Aisla, Massimo Mauro, ha confermato che «il mondo Sla ha bisogno anche di comunicazione. Spesso ci sentiamo un po’ abbandonati, ci sentiamo un po’ isolati, quindi è straordinariamente importante vedere così tanto interesse per questa iniziativa». Dello stesso parere anche Mario Sabatelli, direttore clinico dell’area adulti del Centro Clinico Nemo di Roma, che ha ripreso la riflessione di Papa Francesco su “La Vocazione di San Matteo” di Caravaggio. «Bergoglio – ha ricordato Sabatelli – dice che lì c’è un gioco di sguardi, e mi piace pensare anche alla nostra azione come ad un gioco di sguardi, sguardi nostri nei confronti della malattia, il non rassegnarsi davanti ad una sofferenza a volte più grande di noi. Ma anche allo sguardo delle persone quando la malattia o la paura toglie la parola. L’invito di Francesco è di avere quello sguardo che va oltre, e che va diritto alla dignità». (Eleonora Vescovini)

21 giugno 2019