Siria, si intensificano i bombardamenti nella regione di Damasco

La denuncia di Save the Children: violenze nelle zone assediate, dove i bimbi sono debilitati e allo stremo. Piccoli anche tra i morti e i feriti

La denuncia di Save the Children: violenze nelle zone assediate, dove i bimbi sono debilitati e allo stremo. Piccoli anche tra i morti e i feriti

Anche una madre e il suo bambino tra gli 11 morti nelle ultime ore nella zona di Khan Eshieh, l’ultima area in Siria in ordine di tmepo a essere stata sottoposta a un assedio totale, da quando anche l’ultima strada di acceso rimasta libera è stata bloccata, la scorsa settimana. A fare la conta dei morti e dei feriti è un’agenzia locale. La fondazione Jafra riferisce che i decessi si sono verificati dopo un attacco aereo che ha colpito la loro aiuto. Otto persone, tra cui alcuni bambini, sono rimaste ferite.

Il campo profughi palestinese, a sud di Damasco, ospita circa 3mila bambini ora intrappolati a causa dell’assedio, mentre le provviste di cibo e medicine si stanno esaurendo. L’unica struttura medica esistente nel campo è quasi senza scorte vitali per curare i feriti. Una bambina di otto anni, rimasta ferita l’altro ieri dopo un bombardamento, ha dovuto subire l’amputazione di una mano a causa della mancanza di strumenti e forniture mediche adeguate.

Intanto si teme una nuova offensiva, nei prossimi giorni, a soli 11 chilometri dalla Capitale, nella città di Darayya, sotto assedio e senza aiuti dall’ottobre 2012. Le voci dei residenti raccolte dagli operatori di Save the Children riferiscono di bombe che hanno colpito i civili mentre erano in coda presso un convoglio di aiuti al quale, giovedì 12 maggio, era stato impedito di entrare in città. «Abbiamo aspettato molte ore nella speranza di ricevere gli aiuti – racconta Shireen, un’insegnate del posto -. Quando mi sono resa conto che non sarebbe successo, ho rinunciato e sono tornata a casa. Ero appena arrivata quando c’è stato il primo attacco aereo proprio nel luogo dove poco prima stavo aspettando gli aiuti. Mi hanno detto che un padre e suo figlio sono stati uccisi e cinque civili sono rimasti feriti, tra cui una delle donne che era con me in coda. È incredibile, eravamo lì insieme, poi io sono tornata a casa mentre lei è rimasta con i suoi figli».

Per Sonia Khysh, responsabile del programma di Save the Children in Siria, «la città di Darayya è il terribile esempio di cosa significhi per le persone vivere per anni sotto costante assedio. La gente ci racconta che i bambini sono così debilitati dalla fame che non riescono a stare in piedi per più di qualche minuto. Non è tollerabile che le famiglie vengano indotte a uscire allo scoperto in strada alla ricerca disperata di aiuti e vengano colpite dai bombardamenti». Ora, conclude, «è devastante assistere all’intensificazione dei bombardamenti nell’area di Khan Eshieh, dove sappiamo che ci sono molti bambini e famiglie intrappolati all’interno».

19 maggio 2016