Siria: nel Colosseo deserto la voce di Elisa per “svegliare” il mondo

Nei 10 anni del conflitto, la musica dell’ambasciatrice di Save the Children, e il grido di aiuto dei bambini siriani nel monologo di Cristina Magnotti, 11 anni

«Promettetemi di rompere il silenzio attorno a questa guerra». In un Colosseo deserto, le parole della giovane attrice Cristina Magnotti, 11 anni, bucano lo schermo e arrivano dritte al cuore di un’opinione pubblica distratta, assente. Assuefatta da un conflitto che dura da 10 anni. Nella sua voce, il grido di aiuto dei bambini della Siria, nel monologo scritto da Simona Angioni, tratto da una storia vera, che racconta la storia di una bambina con una valigia rattoppata in cui ha chiuso i suoi giocattoli e, metaforicamente, la sua infanzia. E che implora attenzione davanti alla mancanza di interesse e all’assenza ingiustificabile del mondo e dell’opinione pubblica davanti alla tragedia siriana. Poi, le note di “Promettimi”, il brano proposto da Elisa, ambasciatrice di Save the Children, che unisce la sua voce a quella dell’organizzazione umanitaria,  per accendere i riflettori sulla guerra dimenticata sui bambini della Siria.

L’occasione dell’evento, online ieri, 15 marzo, sui social di Save the Children e di Elisa, sono i 10 anni dall’inizio del conflitto, scoppiato il 15 marzo 2011. Da allora bambine e bambini in Siria non conoscono altro che guerra, violenze e distruzione: 157 gli attacchi armati contro le scuole registrati in un solo anno e in quasi 1 famiglia siriana su 3 i figli mostrano evidenti segnali di stress psicosociale. Bambini la cui vita è ancora più a rischio oggi, con la diffusione della pandemia di Covid 19, in un contesto in cui anche i più basilari servizi sanitari vengono negati: basti pensare che nel nord ovest del Paese, da marzo 2020 a gennaio 2021, nonostante l’aumento dei contagi, sono arrivati solo quattro respiratori aggiuntivi e predisposti 64 posti in terapia intensiva in più, portando così il totale a 157 respiratori e 212 letti, riferiscono da Save the Children. Solo nel 2020, 1.454 bambini sono stati uccisi o sono rimasti gravemente feriti. Ancora oggi, a 10 anni dall’inizio delle ostilità, più di 2 milioni di bambini non possono studiare e andare a scuola e altri 1,3 milioni sono a forte rischio di perdere l’istruzione; dove l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e 6,2 milioni di minori rischiano di soffrire la fame perché le loro famiglie non possono permettersi di farli mangiare tutti i giorni.

È proprio al mondo, che Elisa si è rivolta eseguendo alcuni suoi brani, tra cui “Promettimi” che ha scritto per il suo secondo figlio e che ha voluto dedicare a Save the Children per affermare il suo impegno perché nessun bambino al mondo venga più lasciato indietro. «Come ambasciatrice di Save the Children, sento dentro, fortissimo, il dovere morale di fare la mia parte perché i bambini vittime del conflitto in Siria non siano più dimenticati, così come ogni altro bambino che vive in un contesto di guerra – le parole dell’artista -. È fondamentale che si parli di quello che stanno passando e delle conseguenze indicibili che stanno subendo sulla loro vita, sul loro futuro. Cantando, ho immaginato davanti a me i volti dei bambini e delle bambine che non chiedono altro che di poter vivere e crescere sereni, senza più guerra, come ogni bambino al mondo dovrebbe fare. I bambini sono prima di tutto bambini e la loro vita non dovrebbe essere fatta di queste crudeltà inaudite. È per questo – ha aggiunto – che insieme a Save the Children chiedo una promessa alla comunità internazionale: quella di adoperarsi in ogni modo perché questa guerra orribile finisca prestissimo e i bambini della Siria non vengano mai più ignorati da un mondo indifferente».

Ha parlato di «un tempo senza fine che sta distruggendo il futuro di un’intera generazione di bambini» Claudio Tesauro, presidente di Save the Children, ringraziando «il Parco archeologico del Colosseo e il monumento simbolo della lotto contro ogni discriminazione, tragedia umanitaria e fragilità» e «la nostra ambasciatrice Elisa, ancora una volta al nostro fianco perché nessun bambino venga più lasciato indietro e che ha voluto con la sua voce intensa squarciare il silenzio assordante che circonda il conflitto siriano, raggiungendo tantissime persone». Nelle parole di Tesauro, il ricordo di «bambine e bambini che non possono giocare perché devono pensare a sopravvivere, che non possono studiare perché le loro scuole sono state distrutte o perché devono andare a lavorare per sostenere le loro famiglie. Bambini la cui vita oggi più che mai è a rischio, perché alla guerra si aggiunta la pandemia». Quindi, un appello: «Chiedo a tutti, per un istante di provare ad immaginare di essere un padre o una madre in un campo sovraffollato senza accesso a cure o protezione, o in una città dove di susseguono attacchi contro i civili, che non sa se sia meglio fuggire dal conflitto in corso oppure cercare protezione da una pandemia mortale. Tutto questo – ha concluso – è inaccettabile: non possiamo voltare la testa dall’altra parte, non possiamo restare in silenzio. Ce lo chiedono i bambini della Siria, che hanno diritto ad essere protetti e a vivere al sicuro come ogni bambino al mondo, semplicemente a riappropriarsi dell’infanzia che è stata brutalmente strappata dalle loro mani».

16 marzo 2021