«La grande preoccupazione della Santa Sede è sempre umanitaria. Noi ci muoviamo fondamentalmente su quel piano, in quella visione e in quella prospettiva». Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 24 luglio, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin era all’Auditorium della sede di San Paolo dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. L’occasione: la presentazione del bilancio sociale e della relazione sanitaria e scientifica relativa all’anno 2018 della struttura della Santa Sede. Da lì, a margine della presentazione, rispondendo alle domande dei giornalisti ha commentato la lettera inviata nei giorni scorsi dal Papa al presidente siriano Bashar al-Assad.

«Abbiamo raccolto tante voci di inquietudine su questa possibile emergenza umanitaria che sarebbe capitata nella provincia di Idlib dove si stavano raccogliendo e si sono raccolti i ribelli», ha riferito Parolin, spiegando che «noi volevamo intervenire in quel senso e non si poteva farlo se non passando attraverso chi attualmente detiene ancora l’autorità e il potere in Siria». L’obiettivo, ha rilevato ancora il segretario di Stato, era «evitare la tragedia umanitaria». Approfittando di questo, ha continuato, «è stata toccata una costellazione di temi che fanno parte del diritto umanitario e delle preoccupazioni della Santa Sede».

25 luglio 2019