Siria, in aumento le vittime di massa a Damasco e Homs

L’allarme di Msf: conflitto intenso non solo ad Aleppo est. «Orrore di fronte al numero di donne e bambini feriti e morti nelle strutture mediche»

L’allarme di Msf: conflitto intenso non solo ad Aleppo est. «Proviamo orrore di fronte al numero di donne e bambini tra feriti e morti che arrivano nelle strutture mediche»

Aumentano in maniera significativa le vittime di massa nelle zone assediate della Siria vicino a Damasco e Homs, dopo l’intensa ripresa del conflitto nella seconda metà di novembre. A lanciare l’allarme sono gli oepratori di Medici senza frontiere. Solo nei giorni scorsi, riferiscono, numerosi attacchi aerei hanno colpito Ghouta Est, nei pressi di Damasco, e i medici della zona parlano di molte vittime, compresi donne e bambini. Dal 17 novembre le strutture supportate da Msf a Ghouta Est e Al Waer, un quartiere sotto assedio vicino a Homs, hanno riferito numeri veramente alti di feriti e morti. Gli ospedali nella zona di Ghouta Est hanno riportato 261 feriti e 30 decessi, mentre l’ospedale di Al Waer ha riportato 100 feriti e 13 decessi in un solo giorno di intensi bombardamenti. «Mentre per Al Waer non abbiamo ancora un’analisi dei dati sull’età e il genere, a Ghouta Est il 43% dei feriti e il 60% dei morti sono donne e bambini al di sotto dei 15 anni». Sempre a Ghouta Est, nei giorni scorsi un paramedico è rimasto gravemente ferito durante un bombardamento aereo, un tecnico anestesista è stato ferito da un cecchino a Zabadani, tre ambulanze sono state colpite e distrutte, e un ospedale supportato da Msf è stato danneggiato dallo scoppio di una bomba su un palazzo vicino, rendendo inagibile il reparto di terapia intensiva proprio nel momento in cui i pazienti ne hanno un disperato bisogno.

«Mentre continuiamo a puntare i riflettori sulla catastrofica situazione ad Aleppo Est – dichiara la direttrice dei programmi di supporto medico di Msf in Siria Anja Wolz -, non possiamo dimenticare quanto il conflitto sia intenso anche in altre zone del Paese». L’equipe medica supportata da Msf ha riportato che molti residenti in queste zone si sono radunati nei seminterrati per paura dei bombardamenti che colpiscono le aree residenziali. Inoltre, alcuni ospedali hanno dovuto sospendere le regolari attività mediche dato che tutte le équipe sono impegnate nel pronto soccorso e nel reparto di chirurgia. «Ancora una volta – prosegue Wolz – proviamo orrore di fronte al numero di donne e bambini tra i feriti e i morti che arrivano nelle strutture mediche». Per di più, alcune strutture sanitarie stanno esaurendo le forniture. Msf ha ricevuto e risposto a tre richieste di emergenza per flebo, antibiotici e analgesici. Inoltre, in questo momento sta lavorando per rispondere ad altre 19 richieste di rifornimento da parte delle strutture di Ghouta Est.

29 novembre 2016