A dare la notizia è lo stesso patriarca Kirill di Mosca: «Ho avuto una conversazione con Papa Francesco e tutti i Patriarchi ortodossi del Medio Oriente, con il patriarca ecumenico Bartolomeo, con Teodoro di Alessandria, con Giovanni di Antiochia e Teofilo di Gerusalemme. Il tema è stato ovviamente la Siria». La nota, sul sito del Patriarcato, porta la data di sabato 14 aprile. Secondo quanto riferito dal capo del Servizio informazione Aleksander Volkov, il patriarca e Papa Francesco si sono parlati personalmente «in un buon clima di comprensione reciproca» e «hanno concordato di continuare il dialogo costruttivo».

Il patriarca spiega che l’iniziativa è stata presa nella consapevolezza che «i cristiani non possono restare distanti da tutto ciò che sta accadendo oggi in Siria» perché lì «è sorto il cristianesimo e i terribili conflitti che oggi tormentano la terra siriana non possono che creare minacce, anche per la presenza cristiana». In più, aggiunge, «è assolutamente evidente che le persone soffrono». Non solo: Kirill rimarca che «il messaggio della Chiesa al mondo è sempre legato alla proclamazione della pace tra i popoli e la giustizia». Quindi, «è impossibile rimanere in silenzio» di fronte a quanto accade.

Il patriarca si è detto «soddisfatto» dei dialoghi: «Ciascuno degli interlocutori ha accolto con piena comprensione le mie preoccupazioni. C’è il desiderio di continuare le consultazioni per cercare in qualche modo di influenzare la situazione». Perché, ha proseguito Kirill, «su scala globale, la Chiesa deve svolgere il suo ruolo» di portatrice di pace. Concordi i leader delle Chiese nel dire che «i cristiani dovrebbero influenzare la situazione in modo tale che la violenza cessi e la guerra si fermi, e non ci siano tutte quelle vittime». La Chiesa, sottolinea il patriarca «è al di fuori di ogni implicazione politica e lotta politica, e ciò ci permette di parlare con tutti».

16 aprile 2018