Siria: «Cresce l’emergenza ma calano gli aiuti»

La denuncia di Oxfam Italia. Paolo Pezzati: «Le dichiarazioni di intenti a Bruxelles non si tradurranno in azioni sufficienti a lenire l’indicibile sofferenza di centinaia di migliaia di famiglie, dentro e fuori dal Paese»

All’indomani della sesta conferenza di Bruxelles sulla crisi in Siria, il bilancio tracciato da Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia, è decisamente negativo. «Nonostante le preoccupazioni espresse dai diversi governi per la crescente ondata di violenze in Siria, le dichiarazioni di intenti non si tradurranno in azioni sufficienti a lenire l’indicibile sofferenza che questa guerra continua a causare a centinaia di migliaia di famiglie dentro e fuori dal Paese», afferma. Ancora «tragicamente inadeguato», per Pezzati, «l’impegno dei Paesi più ricchi del mondo a sostegno della risposta umanitaria», sia verso gli «oltre 13 milioni di persone che dipendono dagli aiuti umanitari all’interno del Paese», che per i «5,6 milioni di rifugiati scappati in Libano, Giordania, Iraq e Turchia. Nonostante crescano i bisogni dei siriani – prosegue -, sono oltre 700mila gli sfollati dall’inizio dell’anno nel Paese, nel complesso gli stanziamenti per la risposta umanitaria saranno decisamente meno di quelli impegnati l’anno scorso».

Pollice verso anche relativamente all’impegno dell’Italia. «Per quanto si registri un sensibile aumento dei fondi donati con un impegno per il 2018 di 48 milioni di euro – riferisce ancora Pezzati -, siamo ben lontani dallo sforzo effettuato da altri Paesi europei, come ad esempio i 104 donati dalla Francia o addirittura gli 829 donati dalla Germania». In più durante la Conferenza «non è stato fatto nessun significativo passo in avanti per l’avvio di un vero processo di pace . conclude – mentre il peso dell’accoglienza dei profughi siriani resta sulle spalle dei Paesi vicini alla Siria, nel quasi totale disinteresse dei Paesi ricchi che al momento stanno ospitando solo il 3% dei siriani costretti a lasciare il proprio Paese. Sebbene al momento l’85% dei bambini siriani registrati come rifugiati viva al di sotto della soglia di povertà».

27 aprile 2018