Siria: continuano i bombardamenti sulla Ghouta

Oltre 400 morti tra i civili, di cui almeno 94 bambini e adolescenti. L’Onu senza nessun accordo per la tregua, dopo il rifiuto della bozza di accordo da parte della Russia, appoggiata dagli Usa

È salito a 400 il numero dei civili uccisi nei bombardamenti governativi nella Ghouta orientale, alla periferia di Damasco, a partire da domenica 18 febbraio. I numeri arrivano direttamente dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che precisa che almeno 94 sono minorenni: bambini e adolescenti.

«Inferno in terra»: queste le parole usate dal segretario generale dell’Onu Antonio Gutierres, alle quali diverse cancellerie occidentali avevano fatto eco nelle scorse ore denunciando attacchi di Damasco contro gli ospedali e sottolineando l’«urgenza assoluta» di porre fine al massacro in corso. La Russia però, appoggiata dagli Usa, ha rifiutato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nel Paese che era stata presentata in Consiglio di sicurezza da Svezia e Kuwait e chiedeva la fine delle ostilità e l’accesso agli aiuti umanitari. L’Onu resta dunque senza una posizione definita rispetto ai massacri che stanno avvenendo in Siria.

Intanto i bombardamenti, compiuti con razzi, hanno colpito ieri, 22 febbraio, la cittadina di Duma, la principale della Ghuta, a circa 15 chilometri dalla Capitale.

23 febbraio 2018