Siria, attacco con il gas a Idlib. Oltre 50 morti

Fra le vittime anche 11 bambini. Oltre 160 feriti e intossicati. La denuncia dell’Osservatorio per i diritti umani. Damasco: «Non abbiamo armi chimiche»

Fra le vittime anche 11 bambini. Oltre 160 i feriti e gli intossicati. La denuncia dell’Osservatorio per i diritti umani. Damasco: «Non abbiamo armi chimiche»

Sono almeno 58, tra cui 11 bambini, le vittime di un raid aereo avvenuto oggi, martedì 4 aprile, in Siria, nella provincia nord-occidentale di Idlib, in mano a insorti e qaedisti di Fatah al Sham (l’ex Fronte al Nusra). Un accatto condotto con il sospetto uso di gas, denuncia l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, ong con sede a Londra, che dà notizia anche di 160 tra feriti e intossicati, di cui alcuni in gravi condizioni. Secondo il sito della tv araba al-Arabiya, che cita la Direzione sanitaria di Idlib, i morti sarebbero addirittura 100 e i feriti 400. Ad aggravare la situazione, un secondo bombardamento: un razzo, ha riferito un corrispondente dell’agenzia Afp, si è schiantato sull’ospedale in cui i medici stanno curando le vittime, distruggendo parte dell’edificio.

Immediata la smentita di Damasco: fonti dell’esercito assicurano che l’esercito siriano «non usa e non ha usato armi chimiche, prima di tutto perché non le ha». Un’indagine congiunta di Nazioni unite e Osservatorio sulle armi chimiche aveva però già accusato in passato il governo di Damasco di attacchi con gas tossici. Intanto sui social network gli attivisti hanno postato immagini drammatiche che mostrano i Caschi bianchi siriani che soccorrono feriti stesi a terra lavandoli coi tubi dell’acqua; online anche video con alcuni bambini morti. Immagini che stanno facendo il giro del mondo, delle quali è impossibile stabilire la veridicità.

Il Cremlino fa sapere che «nessun aereo russo ha condotto raid su Idlib». Il presidente Putin, secondo fonti presidenziali di Ankara, avrebbe discusso del raid in una telefonata con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha parlato di «attacco disumano e inaccettabile». Entrambi i leader hanno inoltre ribadito l’importanza del mantenimento della tregua in Siria e del rafforzamento della cooperazione antiterrorismo. La Turchia ha inoltre inviato nella zona dell’attacco 30 ambulanze dalla provincia frontaliera di Hatay, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Alcuni dei feriti saranno trasportati in ospedali sul territorio turco. Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera europea, parla di «attacco orribile»: un «drammatico promemoria del fatto che la situazione sul terreno continua ad essere drammatica. Noi europei – ha aggiunto – crediamo che le responsabilità abbiano rilevanza, quindi chi ha commesso crimini di guerra deve essere chiamato a risponderne». Per Mogherini, «ovviamente c’è una primaria responsabilità del regime, perché la sua responsabilità è quella di proteggere il suo popolo, non di attaccarlo». Il ministro degli Esteri francese Ayrault ha chiesto un incontro di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. «Condanno questo atto disgustoso – ha detto  -. Queste azioni minacciano la sicurezza internazionale».

4 aprile 2017