Siria, attacco a convoglio umanitario. Sospesi gli aiuti
Bombardato anche un magazzino della Mezzaluna Rossa siriana. Uccisi 20 civili. Msf: «Le grandi potenze si asusmano le proprie responsabilità»
Erano destinati a 78mila persone di Aleppo gli aiuti delle Nazioni Unite e della Mezzaluna Rossa siriana distrutti, lunedì 19 settembre, da un bombardamento che ha colpito il convoglio umanitario che li trasportava, interessando anche il magazzino di stoccaggio della Mezzaluna Rossa. Un attacco prolungato – si parla di circa due ore – nel quale hanno perso la vita diversi operatori che cercavano di aiutare gli abitanti di Urm Al-Kubra, nell’area rurale a ovest di Aleppo. Secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa, sono stati uccisi durante il bombardamento almeno 20 civili.
«Le grandi potenze internazionali coinvolte in questo conflitto si assumano le proprie responsabilità e intraprendano azioni più concrete per porre fine a tutti gli attacchi contro infrastrutture civili, comprese le strutture sanitarie e i convogli umanitari». È la richiesta di Medici senza frontiere, che denuncia con forza questo attacco, «un ulteriore esempio di quanto nel conflitto siriano si continuino ad ignorare le regole di base della guerra» e chiede che tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria «rispettino gli operatori umanitari e i civili, le strutture sanitarie e le infrastrutture civili».