In Siria ancora 200mila bambini intrappolati sotto assedio
L’Unicef denuncia l’aggravarsi della situazioni nella parte orientale di Ghouta, a 15 chilometri da Damasco. Malnutrizione acuta per 12 bimbi su 100 nella fascia 0 – 5 anni e rallentamenti della crescita
Nonostante non si spari più, non migliora la condizione della Siria. Specie a Ghouta, circa 15 chilometri da Damasco, sotto assedio dal 2013, da cui arriva l’ultima denuncia dell’Unicef, che parla di violenza, scarso accesso umanitario e prezzi del cibo alle stelle. Il risultato: una grave malnutrizione, soprattutto tra i bambini. In particolare nella parte orientale di Ghouta sono intrappolate da metà del 2013 circa 400mila persone, la metà delle quali è stimato siano bambini.
L’Unicef riporta i dati di una recente indagine condotta ad inizio novembre su 27 località in quell’area: l’11,9% dei bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione acuta, oltre un terzo dei bambini dell’indagine soffre di rallentamenti della crescita, che aumenta i rischi di ritardi nello sviluppo, di contrarre malattie e di morire. I tassi di malnutrizione acuta tra i bambini molto piccoli sono tra i più alti. Madri di bambini con meno di due anni, secondo quanto riportato, hanno ridotto o interrotto l’allattamento a causa della loro scarsa nutrizione e della costante violenza. La rapida crescita dei prezzi del cibo di base e degli utensili per cucinare hanno reso per la maggior parte delle persone molto difficile preparare un pasto.
Inaccessibili anche gli alimenti di base: il prezzo di una porzione minima di pane costa 85 volte di più a Ghouta orientale che a Damasco. Ad agosto, informano dall’agenzia delle Nazioni Unite, il pane costava 24 volte di più a Ghouta orientale che a Damasco. Oggi una bombola di gas a Ghouta orientale costa 300 dollari rispetto ai 44 nella Capitale. Non ha dubbi Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa: «L’assedio deve essere interrotto per garantire subito l’assistenza salva vita di cui hanno bisogno». Per Cappelaere «questo sensibile incremento della malnutrizione – se fossero necessarie ulteriori prove – conferma che l’acuirsi delle violenze e l’assedio hanno rovinato la salute dei bambini. Chiediamo un accesso umanitario senza impedimenti, incondizionato e sostenuto ai bambini in Siria, non importa dove essi trovino».
30 novembre 2017