Siria, Aleppo muore di sete

Interrotta l’erogazione dell’acqua nella città devastata dal conflitto. L’impegno delle parrocchie e il progetto di solidarietà di “Aiutiamo la Siria!”

Interrotta l’erogazione dell’acqua nella città devastata dal conflitto. L’impegno delle parrocchie e il progetto di solidarietà di “Aiutiamo la Siria!”

Nel dramma della guerra civile che la devasta da oltre 4 anni, la città di Aleppo, in siria, vive oggi il dramma della sete. In un periodo in cui le temperature raggiungono i 40 gradi, l’erogazione dell’acqua è interrotta da più di 20 giorni: attivi solo alcuni punti di distribuzione, con lunghe file sotto il sole. E uomini, donne e bambini si aggirano con latte di plastica e bottiglie, alla continua ricerca di acqua da portare nelle case. Ne parla all’Agenzia Fides il siro-cattolico damasceno Samaan Daoud, ex guida turistica, da tempo coinvolto nei programmi sociali e assistenziali curati dalle comunità cristiane siriane. «L’emergenza – riferisce – è resa insopportabile dal caldo soffocante di questi giorni. Le chiese distribuiscono senza interruzione l’acqua potabile estratta dai loro pozzi, ma la richiesta è altissima e non si riesce a soddisfarla».

In una città come Aleppo, «ricca di risorse idriche», spiega Samaan, chiudere i rubinetti dell’acqua diventa un modo per fare pressione sulal città: «Non si sa quali trattative stanno tentando di imporre al governo di Damasco, e usano l’approvvigionamento idrico come strumento di ricatto. Quelli che pagano il prezzo più alto sono i civili, che non c’entrano niente». Intanto le Chiese cristiane continuano a tener viva la speranza: nella parrocchia dei Francescani si incontrano ogni giorno più di 150 giovani e l’oratorio dei Salesiani organizza attività estive per 500 ragazzi. Anche dall’Italia qualcosa si muove. A Roma l’associazione “Aiutiamo la Siria!” ha lanciato un progetto straordinario e urgente, intitolato proprio “Acqua per Aleppo”. L’obiettivo:acquistare due camioncini dotati di serbatoio da 1.500 litri. da destinare uno ai Fratelli Maristi ed un altro alla Chiesa Armeno- cattolica in modo che sia possibile, durante crisi come quella di questi giorni, distribuire l’acqua a domicilio alle persone che non riescono a procurarsela. Il progetto prevede anche la fornitura di gasolio alla parrocchia armena della Santissima Trinità, sufficiente a far funzionare per un mese il pozzo di cui è dotata. Per informazioni: www.aiulas.org.

20 luglio 2015