«In queste ore difficili per Aleppo, fra una tregua fragile e l’evacuazione, chiediamo alle parti in causa e alla comunità internazionale di porre fine all’incubo dei bambini della città da troppi mesi vittime di violenze inaudite. Ribadiamo l’importanza di una evacuazione immediata, in sicurezza e dignità di tutti i bimbi presenti sul territorio». Sono le parole del portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini, che riferisce di «centinaia di minorenni non accompagnati o separati dalle famiglie a causa del conflitto». Molti sono ancora all’interno di Aleppo. «Per queste vittime innocenti – prosegue Iacomini – chiediamo proprio nelle fasi di evacuazione il diritto di essere registrati da una organizzazione internazionale neutrale o di essere riunificati alle famiglie ovunque esse si trovino».

Il portacove di Unicef Italia parla anche della notizie, «tutte da verificare», relative ad abusi e violenze verso i civili, bambini compresi. «Ricordiamo alle parti in conflitto le loro responsabilità secondo il diritto internazionale: nessuno deve compiere gesti disumani nei loro confronti, è un crimine contro l’umanità. I bambini di Aleppo hanno bisogno immediato di aiuti e assistenza. I bambini di Aleppo – conclude – sono una nostra responsabilità e vanno aiutati adesso, da tutti».

Intanto però la situazione non migliora. È di questa mattina, giovedì 15 gennaio, infatti l’annuncio di un accordo tra filo-governativi e russi per l’uscita di feriti, civili e ribelli dai quartieri est della città. Ma il primo convoglio di ambulanze, mentre si apprestava ad entrare nelle zone controllate dai filo-governativi, è stato bersagliato dagli spari, probabilmente partiti dalle milizie filo-iraniane, e, secondo fonti ribelli riportate dall’agenzia Reuters, tutti i mezzi hanno immediatamente fatto ritorno ad Aleppo est. Secondo l’agenzia turca Anadolu, sul posto con un corrispondente, l’attacco avrebbe ucciso almeno 4 civili, ferendone altri 4. Tra questi, secondo Al Jazeera, anche due “elmetti bianchi”, gli operatori della difesa civile ad Aleppo est. Soltanto diverse ore dopo, verso le 12.45 ora locale, ambulanze e pullman hanno cominciato a uscire dalla zona orientale della città attraverso il corridoio meridionale Ramousah-Ameriya.

Più o meno alla stessa ora i pullmann hanno iniziato a entrare ad Aleppo est e l’agenzia russa Tass ha iniziato ufficialmente l’inizio dell’evacuazione anche dei 5mila ribelli ancora presenti nella città-martire, attraverso un corridoio umanitario lungo 21 chilometri, di cui sei passano per il territorio di Aleppo occupato dalle forze governative e 15 vanno verso ovest attraverso il territorio controllato dalle formazioni ribelli. La Croce Rossa internazionale ha parlato di circa duecento feriti, «alcuni dei quali in gravi condizioni». Dopo il loro trasporto dei feriti, parte l’evacuazione dei civili e quella degli oppositori al regime di Damasco.

15 dicembre 2016