Siria: 3 bambini e un’insegnante uccisi mentre andavano a scuola

Sono stati colpiti da attacchi aerei che hanno fatto in tutto 10 vittime e 40 feriti. Save the Children: «Rispettare il cessate il fuoco e proteggere i bambini»

Due bambini di 12 anni e un ragazzo di 16, insieme a un’insegnante di 28 anni. Sono rimasti uccisi ieri mattina, 20 ottobre, mentre camminavano lungo una strada che conduce a sei diverse scuole. Con loro sono state uccise almeno altre 6 persone mentre una quarantina sono rimaste ferite negli attacchi aerei nel governatorato di Idlib, che hanno colpito una delle strade principali di Ariha e un mercato, danneggiando i negozi. Una bomba, informano  Save the Children e Hurras Network, partner dell’organizzazione nel Paese, è avvenuto a 50 metri da una scuola causando danni minori al giardino e anche un altro complesso scolastico è stato danneggiato. Tutte le lezioni nelle scuole della zona sono state sospese fino a nuovo avviso. Gli studenti che erano già a scuola sono stati evacuati mentre a tutti gli altri bambini e insegnanti è stato detto di rimanere a casa.

«C’è una casa abbandonata a circa 50 metri dalla scuola che è stata colpita da una granata ed è stata distrutta – riferisce il preside della scuola danneggiata, Children Muhannad -. Abbiamo immediatamente contattato tutti e sospeso le lezioni. Alcune schegge sono finite nel giardino della scuola ma il danno è stato minore, fortunatamente». Anche Haitham, insegnante di una scuola vicina, racconta i bombardamenti e gli attacchi aerei, iniziati «non appena noi e gli studenti siamo arrivati a scuola. Gli alunni erano terrorizzati, hanno iniziato ad urlare e noi non sapevamo che fare. Avevamo paura che gli studenti rimanessero feriti visto che gli edifici non sono protetti. È stato orribile – aggiunge -, le persone urlavano per le strade, erano tutti nel panico e impauriti».

Secondo una ricerca di Save the Children, sono due su tre i bambini della Siria settentrionale che non hanno accesso all’istruzione dopo quasi 10 anni di conflitto, sfollamento e povertà. Si stima inoltre che metà dei bambini che andavano a scuola prima del Covid-19 l’abbiano ora abbandonata del tutto e le continue violenze, avverte l’organizzazione internazionale, rappresentano un’ulteriore minaccia all’educazione. «La notizia della morte di un’insegnante e di tre studenti mentre si recavano a scuola è straziante – commenta Sonia Khush, responsabile di Save the Children per la risposta umanitaria in Siria -. Tutte le parti in conflitto devono rispettare il cessate il fuoco concordato lo scorso anno e proteggere tutti i civili, compresi i bambini. Il loro diritto ad accedere in sicurezza all’istruzione deve essere salvaguardato e le scuole devono essere luoghi sicuri in cui i bambini possano imparare senza paura».

Save the Children torna quindi a chiedere a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto umanitario internazionale, di approvare la Dichiarazione Scuole Sicure, di evitare di prendere di mira le scuole e le infrastrutture civili e di garantire la sicurezza e la protezione dei bambini.

21 ottobre 2021