Sinodo, Francesco: «Mai messa in questione la dottrina sul matrimonio»

Già intervenuti 72 Padri. Chiarimenti sulla metodologia dei lavori, poi il «breve intervento» del Papa. Continuità con l’assemblea precedente

Già intervenuti 72 Padri. Richiesti chiarimenti sulla metodologia dei lavori sinodali, poi il «breve intervento» del Papa. Continuità con l’assemblea precedente

Nella prima giornata di lavori dell’assemblea sinodale, hanno preso la parola 72 Padri, in rappresentanza di tutti i continenti: 10 dall’America Latina, 7 dall’America del Nord, 26 dall’Europa (Italia compresa), 12 dall’Africa, 8 dall’Asia e Oceania, 6 dal Medio Oriente. Le lingue più utilizzate sono state italiano (23 interventi), inglese (21), francese (15). 7 gli interventi in spagnolo, 2 in tedesco, 1 in portoghese. A riferirlo è il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, nel briefing con i giornalisti. Negli interventi liberi della Congregazione di ieri sera, lunedì 5 ottobre, ha spiegato, ampio spazio è stato dato a chiarimenti circa la metodologia dei lavori, sui quali si è soffermato questa mattina anche il sergretario generale del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri, nel corso della terza Cognregazione.

Il porporato «ha rispiegato, messo a punto alcuni aspetti metodologici del Sinodo, tenendo conto che una gran parte dei presenti sono nuovi, è la prima volta che partecipano», ha precisato padre Lombardi. Quindi il «breve intervento» del Papa, che ha fatto notare che «il Sinodo è da vivere in continuità con quello straordinario dell’anno scorso, e che i documenti da ritenere ufficiali sono i due discorsi del Papa, all’inizio e alla fine, e la Relatio Synodi, studiata dal Consiglio del Sinodo, alla quale sono stati aggiunti i contributi giunti tra le due assemblee: così si è ottenuto l’Instrumentum laboris, approvato come documento dei lavori del Sinodo che si celebra ora». Adesso, ha aggiunto il pontefice, «si continua con l’apporto dei circoli minori, che contribuiscono a far procedere i lavori verso la relazione finale».

Mai messa in questione nella precedente assemblea del Sinodo, ha assicurato Francesco, la dottrina cattolica sul matrimonio. Il Papa, ha evidenziato ancora il direttore della Sala stampa della Santa Sede, ha spiegato che «non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro al Sinodo come se l’unico problema fosse quello della comunione ai divorziati risposati o no». L’invito è stato invece a «tener presente l’interezza delle questioni di cui l’Instrumentum laboris dà un’ampia prospettiva».

Tra i temi affrontati finora nei 72 interventi, «la rivoluzione culturale epocale che stiamo vivendo e in cui si colloca il lavoro del Sinodo; la riflessione su quale sia il linguaggio appropriato, da parte della Chiesa, per descrivere le situazioni ed evitare l’impressione di un giudizio negativo nei confronti di situazioni e persone», prendendo a modello il linguaggio usato dal Papa nelle sue catechesi sulla famiglia. Ampio spazio, ha reso noto padre Lombardi, anche al tema della «crescita della coppia e della famiglia» e dell’accoglienza «necessaria per aiutare questa crescita».

Molti anche gli interrogativi a cui rispondere, tra cui «come la Chiesa può essere comunità accogliente che sostiene le famiglie in difficoltà». Ancora, al centro della riflessione anche il rapporto tra le generazioni, con l’importanza degli anziani, e le «problematiche connesse alle migrazioni», particolarmente care soprattutto ai Padri e patriarchi orientali. Non sono mancati, infine, interventi sulla violenza nelle famiglie e nella società, in particolare sulle donne; sul lavoro minorile, sulle situazioni di difficoltà legate a grande povertà o conflitti, sul «matrimonio a tappe» e la poligamia in Africa.

6 ottobre 2015