Sindrome di Down: gli stereotipi, «come un film horror»

La campagna Aipd per la Giornata mondiale, il 21 marzo. Il presidente nazionale Salbini: «I pregiudizi possono essere abbattuti». Il cortometraggio che sfida «queste percezioni limitanti»

#EndTheStereotypes, #BastaStereotipi. Questo l’hastag ufficiale della campagna Aipd (Associazione italiana persone Down) per la Giornata mondiale della sindrome di Down, che si celebra oggi, 21 marzo. Questo anche il tema dello spot lanciato dall’associazione: una piccola storia che in pochi minuti, «con il linguaggio del film horror, dimostra quanto la realtà possa essere diversa da ciò che sembra, deformata dalla lente del pregiudizio», affermano dall’associazione.

Una persona con sindrome di Down infatti «spesso può e vuole diventare una risorsa sociale, capace di rispondere a un bisogno. Per esempio, capace di accudire, di prendersi cura addirittura di un bebè. È questa capacità che lo spot vuole mostrare: una capacità di cui la società pare non rendersi conto». Come emerso dall’indagine svolta da Aipd poco più di un anno fa, quasi il 45% degli over 45 con sindrome di Down “non fa nulla e sta a casa”, perché sul territorio mancano servizi e risorse adeguati, «frutto del peggiore degli stereotipi: quello che considera le persone con sindrome di Down eterni bambini, mai adulti», commentano dall’Aipd.

È il presidente nazionale Gianfrano Salbini a ribadire «quanto questo sia profondamente falso e ingiusto: gli uomini e le donne con sindrome di Down possono, devono e vogliono diventare indipendenti e trovano gratificazione e soddisfazione nel rendersi utili agli altri. È nostro compito – rimarca – metterli nelle condizioni di poterlo fare, sostenendoli attraverso percorsi di educazione all’autonomia, alla vita indipendente, alla vita sentimentale. E dando loro fiducia, perché possano dimostrare ciò di cui sono capaci». Oggi, prosegue, «ribaltiamo gli stereotipi radicati nella società», presentando «un cortometraggio che sfida queste percezioni limitanti. I pregiudizi possono essere abbattuti. Con chiarezza si mostra che le persone con sindrome di Down non solo possono autogestirsi, ma anche prendersi cura degli altri». Per Salbini, è «un’opportunità straordinaria per educare, ispirare e promuovere un cambiamento culturale positivo e necessario».

Nello spot di Aipd recita Moira Oliverio, giovane donna con sindrome di Down, alla seconda esperienza davanti alla cinepresa. La prima era stata per il docufilm di Christian Angeli “Come una vera coppia”, accanto al fidanzato Emanuele Raffaelli. Una storia vera, in quel caso: la loro storia d’amore, che il regista aveva ascoltato e raccontato insieme a quella di altre quattro coppie con sindrome di Down. In questo caso, invece, Moira veste i panni di una premurosa vicina di casa, che si rivela un prezioso aiuto nel momento del bisogno. La regia dello spot è di Daniele Castignani (Aipd) e di Matteo Quarta (Halibut Film). Accanto a Moira Oliverio, l’attrice Tullia Majorana.

21 marzo 2024