Sicurezza, è massima allerta
Militari schierati a sorveglianza dei monumenti e tra la gente. Atteso l’invio di rinforzi. L’obiettivo: individuare i luoghi da proteggere
Militari schierati a sorveglianza dei monumenti e tra la gente. Atteso l’invio di rinforzi. L’obiettivo: individuare i luoghi da proteggere
Mentre si attendono nelle prossime settimane le conseguenze dell’ondata di sbarchi di questi giorni in Sicilia, lo spettro dell’Isis la cui bandiera sventola ormai su diverse città della Libia si fa più vicino e, forse, concreto. I miliziani del Califfato sono tornati a minacciare la Capitale, promettendo ritorsioni nel caso di un appoggio dell’Italia all’intervento armato sotto l’ombrello dell’Onu. Una possibilità, quest’ultima, ventilata dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, finito per questo sulla lista nera degli jihadisti, che lo hanno più volte minacciato di morte.
Roma intanto si blinda, con uomini e mezzi non soltanto nei posti fissi fuori dalle ambasciate, dai musei e da basiliche e monumenti, ma anche in strada, tra la gente. Se ne è discusso ieri sera, martedì 17 febbraio, nell’incontro al Viminale presieduto dal ministro Angelino Alfano, alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine e dello Stato maggiore dell’Esercito. E davanti alle ambasciate sono tornati i soldati con giubbotti antiproiettile e armi da guerra bene in vista. Una prima misura, in attesa che il comitato sulla sicurezza decida l’invio di rinforzi già annunciato prima di Natale.
L’obiettivo al momento è individuare i luoghi da proteggere. Si temono infatti le azioni lampo, anche solitarie, sull’impronta delle stragi di Parigi o del blitz di Copenaghen. Proprio per questo ai militari potrebbero essere assegnati compiti specifici, oltre alle vigilanze ormate. Non si esclude nemmeno l’uso di veicoli blindati. Intensificati intanto i controlli di polizia, carabinieri e finanza in tutti i quartieri: attenzione massima nelle stazioni ferroviarie, alle fermate della metropolitana e nei centri commerciali. Al personale è stato chiesto di lasciare fisse le luci blu sulle auto per essere punti di riferimento ben visibili per cittadinanza e turisti. La polizia ferroviaria, ad esempio, oltre a vigilare sui viaggiatori di passaggio ogni giorno alla Stazione Termini, ha intensificato anche le scorte sui convogli passeggeri. Attesi rinforzi dall’Esercito: la maggior parte dei 3mila soldati destinati alla protezione delle città italiane infatti sarà dislocata su Roma, come sta avvenendo anche in altre Capitali europee.
Anche ai romani viene chiesto di fare la loro parte, collaborando nella vigilanza attraverso la segnalazione di persone e situazioni considerate sospette, con il coinvolgimento della polizia di Roma Capitale. La rete di sorveglianza, dunque, è in continuo aggiornamento, così come la sorveglianza nei centri di accoglienza e nelle strutture per i rifugiati, in tutto il Lazio.
18 febbraio 2015