Si è spento Diego Armando Maradona

“El pibe de oro” aveva 60 anni. Argentino, calciatore professionista dall’età di 16 anni, aveva giocato nel Napoli, portando il primo scudetto sulla maglia azzurra nel 1986-’87

Si è spento nel pomeriggio di ieri, 25 novembre, Diego Armando Maradona, campione sul campo di calcio, uomo sopra le righe nella vita, idolo indiscusso soprattutto a Napoli, dove ha giocato nel cuore degli anni ’80, portando il primo scudetto alla maglia azzurra nel campionato del 1986-1987, con Ottavio Bianchi allenatore. Lo stesso campionato segnato dalla vittoria contro la Juventus, che mancava da 32 anni. Appesi gli scarpini al chiodo, era diventato prima allenatore, poi dirigente sportivo. Operato alcuni giorni fa alla testa, era convalescente nella sua casa di Tigre, in Argentina. 60 anni, sarebbe deceduto per un arresto cardiocircolatorio.

Maradona era nato a Lanús, in Argentina, il 30 ottobre 1960:  un talento con il pallone sin da piccolo. Dopo i primi passi nelle squadre locali, diventa professionista a 16 anni. Soprannominato El pibe de oro (“il ragazzo d’oro”), ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, per arrivare poi a Napoli nel 1984. Tre anni dopo, lo scudetto, poi la vittoria in Coppa Italia – la terza nella storia della società -, con 13 partite vinte su 13, quindi l’approdo in Coppa dei Campioni, dove i sogni dei napoletani si infrangono nello scontro con il Real Madrid.

Maradona è ancora capocannoniere con 15 reti nel 1988, quando il campionato termina con il Napoli al secondo posto; secondo posto anche nell’anno successivo, nel quale arrivano la finale di Coppa Italia e la Coppa Uefa. Nel 1989/’90 il secondo scudetto e il cambio della guardia alla guida della squadra: al posto di Bianchi subentra Albertino Bigon. Il Pibe de oro è sul punto di passare all’Olympique Marsiglia ma il presidente Corrado Ferlaino blocca la trattativa: inizia l’ultima fase dell’esperienza di Maradona al Napoli, che vince la Supercoppa, strappandola alla Juventus.

Successi clamorosi, quelli di Diego Armando nella città partenopea, acclamati dal pubblico e celebrati dalla stampa, ma accompagnati dalle vicende umane di una vita vissuta sopra le righe: un pentito lo accusa per l’amicizia con i Giuliano di Forcella; il 17 marzo 1991 poi un controllo antidoping lo scopre positivo alla cocaina. Termina così la sua esperienza in Italia. Dopo un anno e mezzo di squalifica, torna in campo nel 1992, con il Siviglia, per passare poi al Newell’s Old Boys. Con la nazionale argentina ha partecipato a quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo il trofeo nel 1986.

Nel frattempo, erano iniziati, nel 1989, i guai con il fisco, le amicizie pericolose, la relazione con Cristiana Sinagra dalla quale nacque Diego Jr, riconosciuto solo nel 2007. Ma nulla ha mai scalfito l’affetto e l’ammirazione di Napoli.

26 novembre 2020