Shevchuk: in Ucraina, «bambini strappati ai genitori e portati via»

L’arcivescovo maggiore di Kiev nell’ultimo videomessaggio: «Ho visto le lacrime di papà e mamma che non sanno dove sia il loro bambino. Preghiamo per quelle famiglie»

«Durante le nostre visite ho avuto la possibilità di vedere le lacrime di padri e di madri i cui figli sono stati portati via con la forza dagli occupanti». Nel videomessaggio diffuso ieri, 19 ottobre, di ritorno da un viaggio pastorale nelle regioni di Odessa e Mykolaiv, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, denuncia con forza la situazione dei bambini ucraini «strappati con la forza dai loro genitori e portati via».

Nelle parole di Shevchuk, «molti dei nostri compatrioti che sono partiti dai territori occupati, a volte anche miracolosamente, raccontano delle indescrivibili umiliazioni e abusi nei campi di filtrazione prima di essere lasciati andare dal territorio occupato. E ci sono molti casi in cui ciascun membro della famiglia viene filtrato separatamente. A volte poi – aggiunge –  con l’orrore papà e mamma vedono che sono stati rilasciati e il bambino gli è stato portato via. Dove sono questi bambini? Quanti sono? Non sappiamo precisamente». E ancora: «Ho visto le lacrime di papà e mamma che non sanno dove sia il loro bambino. Preghiamo per quei bambini. Preghiamo per quelle famiglie. Per coloro che sono stati strappati con la forza alla protezione e all’amore della loro famiglia, dei loro parenti».

20 ottobre 2022