Shevchuk: «Col suo volto umano, l’Ucraina sorprende il mondo»

L’arcivescovo maggiore di Kiev denuncia l’uso di «un nuovo tipo di arma: bombe lanciate col paracadute» e la violenza sessuale «usata come arma contro donne e anche bimbi piccolissimi». Ma il Paese «serve la vita, salva la vita e costruisce la pace»

«Lungo l’ultimo giorno e l’ultima notte, l’Ucraina ha di nuovo tremato a causa dei nuovi crimini perpetrati sula nostra terra. In particolare, ieri con un pesante bombardamento è stata attaccata la nostra eroica città di Kharkiv. Molte persone sono state costrette a lasciare i quartieri residenziali perché sulle loro case sono state lanciate la maggior parte di bombe, missili e altri tipi di armi». L’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, lo racconta nel video messaggio diffuso oggi, 13 aprile, dalla Capitale ucraina, denunciando l’utilizzo di un «nuovo tipo di arma: le bombe venivano lanciate con il paracadute. Sono le bombe che non esplodono all’istante bensì quando vengono avvicinate da qualcuno», spiega.

Il presule mette l’accento sul fatto che «l’Ucraina oggi sta diventando il territorio più contaminato del mondo, se parliamo della contaminazione dalle sostanze esplosive. Si tratta di un male che ci accompagnerà per anni». Ancora, evidenzia la volontà dei soldati russi di aggredire la popolazione civile. «Gli occupanti russi bombardano appositamente le vie che servono per evacuare le persone civili. Così stamattina è stata distrutta una stazione ferroviaria nella parte centrale dell’Ucraina – racconta -. Si tratta di quegli snodi in cui cerchiamo di aiutare la gente a lasciare i luoghi dei combattimenti. Persone, le semplici persone diventano l’obiettivo, il primo obiettivo di chi oggi sta cercando di uccidere l’Ucraina. L’Ucraina però resiste – è l’analisi di Shevchuk -. L’Ucraina combatte. Con il suo volto umano l’Ucraina sorprende il mondo. L’Ucraina in questi giorni – sia sul fronte, con le armi in mano, sia nelle retrovie, con il suo servizio sociale e il volontariato – serve la vita, salva la vita e costruisce la pace».

Nelle parole del capo della Chiesa greco-cattolica anche un altro motivo di preoccupazione: «Adesso stiamo scoprendo crimini terribili di violenza sessuale come arma contro la pacifica popolazione civile. Ci sono centinaia di casi di violenza sessuale contro donne, uomini e, soprattutto, bambini». Limitandosi alla sola città di Bucha, Lyudmila Denisova, commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, aveva parlato di «circa 25 casi di ragazze e donne tra i 14 e 25 anni violentate dai militari russi». Durante la guerra – è la riflessione di Shevchuk – «vediamo che la sessualità non è usata per servire l’amore ma per fare la guerra. Chi potrebbe mai immaginare che la sessualità potesse essere trasformata in un’arma? Nell’arma di umiliazione dell’altro, del più fragile. La sessualità come strumento di violenza». E aggiunge: «Ieri il nostro presidente ha raccontato il caso della violenza su un bambino piccolissimo. Ci chiediamo: Dio, come si può, in mezzo a questo inferno, rimanere umani? E comprendiamo che solo grazie alla forza divina saremo capaci di prevenire, nel modo umano, la distorsione della nostra comunicazione e della nostra vita».

In conclusione del messaggio, una preghiera: «Dio, salva tutti quelli che trasformano il dono della sessualità nello strumento di guerra e di violenza sessuale. Dio, salva l’Ucraina dall’odio, dal peccato, dall’odio verso quelli che ci umiliano. Donaci la forza di amare. Dio, benedici il nostro esercito, benedici il nostro eroico popolo ucraino».

13 aprile 2022