Shevchuk: a Kherson «prove di crimini brutali e disumani contro civili»

Nel video messaggio del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina la denuncia delle camere di tortura e delle fosse comuni scoperte nella regione liberata

Nel «264° giorno della grande e sanguinosa guerra che la Russia ha portato nella pacifica terra ucraina», ieri, 14 novembre, dall’arcivescovo maggiore di Kiev è arrivato un video messaggio dedicato alla regione «liberata» di Kherson e alle «orribili» scoperte che l’esercito ucraino sta facendo in queste ore. «Ci sono altre stanze, altre camere di tortura e nuove fosse comuni su cui le autorità ucraine stanno ora indagando – denuncia il capo della Chiesa greco-cattolica -. Chiedo a tutti voi di ricordare nelle vostre preghiere questi innocenti ucraini assassinati». Parla di «notizie inquietanti e tristi», il presule, aggiungendo che «ovunque, dove l’esercito ucraino ha scacciato l’occupante russo, si scoprono orribili prove di crimini brutali e disumani commessi nei confronti della popolazione civile dall’esercito russo».

Nonostante la liberazione di Kherson con il ritiro delle forze russe dalla città e dalla regione, la guerra non è finita. «Sono in corso pesanti combattimenti lungo tutta la linea del fronte – ricorda Shevchuk -. Il nemico sta nuovamente attaccando le pacifiche città e villaggi della nostra patria. Da pesanti bombardamenti sono state colpite le aree delle regioni di Chernihiv e Sumy. Inoltre, vari tipi di attacchi sono stati inflitti dalla Russia alla città di Kharkiv e alla sua indomabile regione. Ha di nuovo sofferto la nostra regione di Dnipropetrovsk, le forze di occupazione russe hanno inflitto un duro colpo al distretto di Nikopol. Possiamo dire che le battaglie più intense sono sempre concentrate nella nostra regione di Donetsk», aggiunge.

Nel video messaggio spazio anche all’allarme lanciato dagli ecologisti. «Circa il 30% dei territori dell’Ucraina è oggi minato. Si tratta di quasi 2 mila di chilometri quadrati – informa il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina -. A quanto pare ci vorranno molti anni per ripulire la terra ucraina dagli esplosivi, anche dopo la fine della guerra». Ma i danni provocati dalla aggressione militare russa si contano purtroppo anche sull’ambiente. «Sono stati bruciati 23mila ettari di foreste – riferisce -. Ma la cosa più dolorosa è la scomparsa delle specie rare di animali e uccelli. Secondo i nostri attivisti ambientali, 83 specie di animali e 120 specie di uccelli, riportate nel Libro rosso, sono a rischio di estinzione. Pertanto, soffrono non solo le persone, soffre tutta la terra ucraina. Tutti gli esseri viventi soffrono a causa di questa terribile guerra, una guerra che porta la morte a tutto ciò a cui il Signore Dio ha dato la vita. Dunque, diciamo che questa guerra è un grande crimine contro il Signore Dio, Datore di vita e Salvatore».

15 novembre 2022