Shevchuk: 64 ucraini liberati dalla prigionia russa

I dati nell’ultimo videomessaggio. L’esortazione: «Fare di tutto perché tutti gli altri ricevano il dono della libertà». 18 milioni i residenti che hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente

Fa il punto sulla situazione nel Paese, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, nel videomessaggio diffuso ieri, 15 dicembre, dalla Capitale dell’Ucraina. Anzitutto, condividendo «un’altra buona notizia: abbiamo ricevuto una comunicazione che ieri 64 difensori dell’Ucraina che hanno difeso la nostra patria, in particolare nelle regioni di Luhansk e di Donetsk, sono stati liberati dalla prigionia russa», informa.

Nelle parole del capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, grande la soddisfazione. «Ci rallegriamo con i nostri fratelli e sorelle liberati – afferma -, li abbracciamo, vogliamo fare di tutto affinché tutti quelli che si trovano nella prigionia russa, che sono ostaggi o imprigionati ingiustamente, ricevano il dono della libertà». Nel frattempo però non si placano le «feroci» battaglie che si stanno svolgendo nella regione di Luhansk e nella regione di Donetsk. La città di Bakhmut viene ormai chiamata la «Stalingrado del terzo millennio». Critica anche la situazione nel sud del Paese, da Nikopol a tutta la regione di Zaporizhzhia.

Per l’arcivescovo però la preoccupazione più grande è per la vita «sempre più difficile» della «nostra gente», a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche. «Sta diventando sempre più difficile sopravvivere nelle condizioni di fornitura della corrente elettrica limitata e senza il riscaldamento nelle case. Secondo le stime di varie istituzioni umanitarie internazionali – aggiunge -, oggi 18 milioni di residenti in Ucraina, pari al 40% della popolazione, hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Insieme cerchiamo di riscaldare chi ha freddo, di nutrire chi ha fame, di accogliere nelle nostre case chi sta cercando un posto migliore, le condizioni migliori per trascorrere l’inverno, per sopravvivere a questo freddo periodo dell’anno. Ma nonostante queste circostanze drammatiche, l’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!».

16 dicembre 2022