Sette associazioni di imprenditori: «La città è ferma»

Appello alla giunta Raggi per metro, infrastrutture e decoro. «Siamo a un punto di non ritorno. C’è necessità urgente di azioni concrete non più rinviabili»

«La città è ferma». Le sette principali associazioni imprenditoriali di Roma lanciano l’allarme. Il summit dei giorni scorsi è servito per dare una scossa di fronte a quella che hanno definito una situazione di «immobilismo». La conclusione: «Siamo di fronte a un punto di non ritorno, c’è necessità urgente di decisioni e azioni concrete non più rinviabili»: ad affermarlo Acer (i costruttori), Coldiretti, Confcommercio, Cna, Confesercenti, Federlazio e Unindustria. In coro esprimono «un grandissimo malcontento».

Il presidente di Unindustria Filippo Tortoriello, sottolinea che è «la prima conferenza stampa» promossa congiuntamente per un segnale di questo tipo da associazioni che rappresentano il 70% del Prodotto interno lordo e l’80% delle imprese della città. «Ci sono problematiche che tutti i giorni determinano una situazione di incertezza e disagio: dalle stazioni della metropolitana che non funzionano al decoro, dai rifiuti alla viabilità». Mentre per Nicola Rebecchini, che rappresenta l’Acer, «non si può continuare in questa situazione senza un cambio di passo». Tortoriello parla di «un appello forte nei confronti di questa amministrazione per mettere assieme un tavolo per ragionare sulla progettualità a lungo termine per il rilancio della città. Ci preoccupa in modo drammatico la perdita di competitività».

La richiesta degli imprenditori cittadini alla giunta Raggi muove dalla messa in campo di azioni concrete per il decoro urbano, contro l’abusivismo commerciale e per l’aumento della qualità della vita. Tra gli interventi a breve termine ritenuti necessari dagli imprenditori romani ci sono la riapertura delle tre fermate della Metro A che attraversano il centro storico – Repubblica, Barberini e Spagna – e poi il completamento di lavori infrastrutturali avviati da anni, come l’allargamento della via Tiburtina e l’apertura del corridoio della mobilità di Laurentina.

Nel documento presentato dalle associazioni imprenditoriali vengono menzionati, per un orizzonte più lungo, il superamento del blocco che al momento ferma il prolungamento della Metro B da Rebibbia a Casal Monastero e il completamento della Metro C. Un appello anche per il turismo. «Non si può non considerare il turismo come asse portante per il Pil», ha detto Simona Petrozzi, presidente di Terziario Donna della Confcommercio di Roma. «La città va ripensata come un brand, la reputazione è importante e deve essere una vetrina anche per il governo».

8 aprile 2019