Servizio civile universale, Bobba: assomiglia ai nostri giovani

Approvato il primo decreto di attuazione della Riforma del terzo settore. La proposta caratterizzata da vocazione europea e nuovi settori di intervento

Approvato il primo decreto legislativo di attuazione della Riforma del terzo settore. La proposta caratterizzata da vocazione europea e nuovi settori di intervento

«Il Servizio civile cambia veste, assomiglia ai nostri giovani e come loro strizza l’occhio all’Europa». Lo dichiara il sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Bobba dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio dei ministri del decreto legislativo sul Servizio civile. «Dopo un articolato percorso, grazie a un lavoro sinergico – prosegue Bobba – che ha visto tanti momenti di ascolto e confronto tra tutti i soggetti istituzionali e non, siamo giunti all’approvazione del primo decreto legislativo di attuazione della Riforma del terzo settore, che rinnova, semplifica e valorizza il Servizio civile. Rinnova perché da oggi il Servizio civile diventa universale, ovvero sarà aperto a tutti i giovani che desiderino intraprendere questa esperienza, e avrà una vocazione europea, infatti i nostri ragazzi, compresi gli stranieri regolarmente soggiornanti, potranno prestare servizio negli Stati membri dell’Ue».

In particolare, il sottosegretario segnala anche un’altra «importante novità», vale a dire la possibilità per i soggetti a svolgere il servizio civile universale in Italia «di effettuare un periodo di servizio, fino a tre mesi, in uno dei Paesi membri dell’Unione Europea, ovvero di usufruire per il medesimo periodo di un tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro». Il governo, osserva, «continua l’importante sforzo di favorire e facilitare il collegamento fra i giovani e il mondo del lavoro anche nella prospettiva dell’integrazione europea». Non solo. Il Servizio civile si arricchisce di nuovi settori di intervento, «capaci di rispondere non solo ai bisogni delle persone più deboli e delle diverse comunità territoriali del Paese, ma anche alle possibili ambizioni di crescita professionale dei giovani, come ad esempio il patrimonio storico artistico e culturale, l’educazione e la promozione culturale e dello sport, l’agricoltura sociale, la promozione della pace e la tutela dei diritti umani, la cooperazione allo sviluppo e della cultura italiana all’estero».

Il decreto approvato «semplifica», chiarisce ancora Bobba, in quanto introduce un meccanismo di programmazione triennale dei giovani ammessi al servizio civile universale attraverso una pianificazione strategica delle attività e una prospettiva di investimento concreto per gli enti, in termini di formazione, sui ragazzi volontari. «In particolare la riforma orienta gli investimenti formativi degli enti accreditati verso i giovani meno favoriti, offrendo loro un’opportunità sia di impegno civico e volontario che di acquisizione di nuove competenze, spendibili sul mercato del lavoro». Infine, questo decreto legislativo «valorizza il giovane ammesso al Servizio civile universale, attribuendogli uno status giuridico che comporta un contratto tra il volontario e lo Stato che gli vede concedere una indennità che non è soggetta a tassazione».

Per il 2017 sono già state disposte risorse per circa 260 milioni di euro che consentiranno di coinvolgere più di 47mila giovani. «Grande soddisfazione, quindi, per queste novità e il 2017 sarà l’anno di transizione durante il quale verranno messi a punto i provvedimenti previsti dalla nuova normativa. Abbiamo posizionato il primo dei tasselli – conclude Luigi Bobba -, gli altri sono in via di preparazione, sono quindi fiducioso di vedere realizzata la Riforma del terzo settore entro questa legislatura».

13 febbraio 2017