Sedici religioni del mondo firmano la “Rome call for AI ethics”

Nuovi firmatari, a Hiroshima, per l’appello che chiede l’applicazione di una “algoretica”. Presenti rappresentanti di governo e big tech. Il Papa: «Garantire il controllo dell’uomo»

Leader religiosi in rappresentanza di varie religioni del mondo orientale, dal buddhismo all’induismo, dallo zoroastrismo al Bahá’ím, a molte altre ancora. E con loro i leader delle religioni abramitiche: cristiani, ebrei e musulmani. In tutto 16 nuovi firmatari hanno sottoscritto oggi, 10 luglio, nel Peace Memorial Park di Hiroshima, la “Rome Call for AI etichs”, nell’ambito della due giorni dell’evento multireligioso aperto ieri, 9 luglio, a Hiroshima, intitolato proprio “AI ethics for peace”. Presenti oltre 150 partecipanti in rappresentanza di 13 nazioni e 11 religioni del mondo. Il documento – siglato alla presenza dei massimi rappresentanti del governo giapponese e delle big tech Microsoft, IBM e Cisco – chiede l’applicazione, nel campo dell’AI, di una “algoretica”.

Ai partecipanti all’incontro ha inviato un messaggio Papa Francesco, ribadendo che «intelligenza artificiale e pace sono due temi di assoluta importanza». Ma «di fronte ai prodigi delle macchine, che sembrano saper scegliere in maniera indipendente, dobbiamo aver ben chiaro che all’essere umano deve sempre rimanere la decisione, anche con i toni drammatici e urgenti con cui a volte questa si presenta nella nostra vita», è la tesi del pontefice, secondo il quale «condanneremmo l’umanità a un futuro senza speranza, se sottraessimo alle persone la capacità di decidere su loro stesse e sulla loro vita condannandole a dipendere dalle scelte delle macchine».

Di qui l’appello a «garantire e tutelare uno spazio di controllo significativo dell’essere umano sul processo di scelta dei programmi di intelligenza artificiale: ne va della stessa dignità umana». Ai partecipanti all’incontro, quindi, la consegna a «mostrare al mondo che uniti chiediamo un fattivo impegno per tutelare la dignità umana in questa nuova stagione di uso delle macchine».

Guardando agli attuali conflitti nel mondo, Bergoglio rileva che «sempre più spesso purtroppo oltre all’odio della guerra si sente parlare di questa tecnologia». Proprio per questo, «in un dramma come quello dei conflitti armati è urgente ripensare lo sviluppo e l’utilizzo di dispositivi come le cosiddette armi letali autonome per bandirne l’uso, cominciando già da un impegno fattivo e concreto per introdurre un sempre maggiore e significativo controllo umano. Nessuna macchina dovrebbe mai scegliere se togliere la vita a un essere umano – sono le parole del pontefice -. Includere nel governo delle intelligenze artificiali le ricchezze culturali dei popoli e delle religioni è una chiave strategica per il successo del vostro impegno per una saggia gestione dell’innovazione tecnologica».

10 luglio 2024