Scuole paritarie: il Comune aumenta la tassa rifiuti del 70%

Per il sindaco «non ci sono i fondi per garantire le tariffe agevolate». Il sottosegretario all’Istruzione, Toccafondi: «Marino ci ripensi, così non si attua la parità scolastica»

Ha parlato di «segnale molto grave» e di «un attacco alla libertà scolastica» il presidente del Forum delle Associazioni familiari Emma Ciccarelli che ha annunciato anche il ricorso al Tar. La vicenda risale a qualche giorno fa e vede il Campidoglio protagonista dell’abolizione delle tariffe agevolate sulla tassa dei rifiuti per tutte le scuole non statali, asili nido comunali inclusi. La spiegazione di un provvedimento arrivato all’improvviso è, ancora una volta, l’«impossibilità di individuare le risorse economiche necessarie per garantire» quella che era «l’agevolazione del 66,7% della tassa sui rifiuti».

Saranno 300 le scuole paritarie della Capitale a ricevere, quindi, per il secondo semestre del 2014, una maxi bolletta che, in alcuni casi, lieviterà dai 6mila euro l’anno fino a punte di 20mila per gli istituti più piccoli. Sulla vicenda è intervento anche il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi che ha invitato il Comune di Roma «a ripensarci, perché così facendo non attua la parità scolastica sancita dalla legge Berlinguer del 2000: i bambini sono tutti uguali, e così le scuole. Sono due gambe dello stesso sistema di istruzione pubblico, cioè rivolto a tutti. Se si riconosce questo dato di fatto, sono certo che l’amministrazione comunale capitolina troverà una soluzione di parità e di buonsenso».

«L’aumento del 70% della tariffa senza alcun preavviso – ha dichiarato inoltre Emma Ciccarelli – è considerevole, le scuole paritarie e private fanno già molta fatica a sopravvivere e di questo passo le conseguenze ricadranno direttamente sulle famiglie coinvolte. Il clima di fiducia delle famiglie romane nei confronti di questa amministrazione è sempre più indebolito».

 

26 gennaio 2015