Scuole d’arte e dei mestieri: poche e a rischio chiusura

Nei quattro istituti romani dalla vasta offerta formativa mancanza di personale, infiltrazioni d’acqua, corsi soppressi, calo delle iscrizioni

Nei quattro istituti romani dalla vasta offerta formativa mancanza di personale, infiltrazioni d’acqua, corsi soppressi, calo delle iscrizioni

Mancanza di personale, infiltrazioni d’acqua, corsi soppressi, calo delle iscrizioni. È la fotografia delle scuole d’Arte e dei mestieri di Roma, i cui corsi inizieranno intorno al 20 novembre. L’istituto Arti Ornamentali, il Nicola Zabaglia, l’istituto Scienza e Tecnica e l’Ettore Rolli, che fanno tutti capo al Comune di Roma, nonostante rappresentino una realtà educativa accreditata e tra le più antiche della Capitale, rischiano di scomparire.

La prima scuola d’Arte e dei mestieri di Roma fu aperta nel 1871, dedicata a Nicola Zabaglia, inventore e restauratore vaticano vissuto nel XVIII secolo: al termine dei corsi non si ottengono diplomi o attestati di partecipazione con valore legale. Si tratta di corsi hobbistici frequentati da persone di età compresa tra i 20 e i 60 anni. Con un’offerta formativa che comprende varie discipline: pittura, oreficeria, erboristeria, restauro del legno, arredamento d’interni e dei giardini, scultura, mosaico, fotografia e corsi di webmaster.

«C’è stata la tendenza di spezzettare i corsi di studio dando vita a mini cicli di lezioni di 150 ore sul modello dell’Università della Terza età – afferma il professor Marco Castracane, che ha insegnato in queste scuole dal 1997 –. Sarebbe auspicabile dar vita a veri e propri corsi di riqualificazione pratica per i disoccupati come in tutte le grandi città d’Europa».

Attualmente ci sono solo due segretari e due coordinatori per tutti e quattro gli istituti, uno dirige ben tre scuole, “Rolli”, “Scienza e Tecnica” e “Zabaglia”. È l’architetto Roberto Cumbo, che da anni «e con non poche difficoltà e dispendio di grandi energie», per sua stessa ammissione, cerca di portare avanti gli istituti nel «migliore dei modi». «Il prossimo anno andrò in pensione – dice – e se non arriva un supporto o un sostituto prevedo grosse difficoltà».

Esiguo anche il numero dei docenti. Al momento, quelli assunti a tempo indeterminato sono una quindicina, così suddivisi: 3 alla Rolli, uno allo Zabaglia, 4 all’istituto Scienza e Tecnica e il resto alla scuola Arti ornamentali. Altri docenti vengono scelti dall’albo degli insegnanti delle scuole d’Arte e dei Mestieri. Una categoria professionale destinata a morire, considerato che dal Comune di Roma fanno sapere che non sarà bandito più alcun concorso.

«Gli insegnanti percepiscono 34 euro l’ora, dalle quali bisogna sottrarre le tasse – aggiunge Castracane – per un monte ore annuale che va dalle 50 alle 200 ore, senza considerare che spesso i materiali per il lavoro se li devono portare da casa».

Non pochi i problemi che si stanno riscontrando all’istituto Rolli. «La scuola versa in uno stato di abbandono anche a livello strutturale – prosegue Cumbo -. Nella stessa area dove si trova l’istituto vi ha sede anche il VII gruppo Appio dei vigili urbani e il Gruppo di sicurezza sociale e urbana. Da poco tempo l’area è stata delimitata da un cancello che resta chiuso negli orari al di fuori del ricevimento del pubblico da parte dei vigili urbani. È una situazione pazzesca – aggiunge –. Le lezioni si tengono dalle 15.30 alle 21 e chi deve accedervi può farlo solo a piedi e deve citofonare ed attendere che qualcuno esca ad aprire. La sera la zona è scarsamente illuminata ed è adiacente al parco della Caffarella».

Lorenzo Botta, dirigente del VII gruppo dei Vigili urbani, spiega che «chiudere l’area con un cancello è stata una decisione presa per motivi di sicurezza sia per gli utenti che per salvaguardare i beni dell’amministrazione. Nell’area sono parcheggiati un centinaio di veicoli della Polizia municipale già oggetto di atti vandalici in passato. Non di rado accedevano all’area persone che causavano problemi al personale e agli studenti che vi transitavano. Non si poteva fare diversamente per la sicurezza di tutti anche perché il gruppo dei vigili è uno di quelli provvisti di celle di sicurezza per gli arrestati»

Non tutti i corsi, però, partiranno a fine novembre per le scarse richieste. «Per mancanza di iscrizioni abbiamo soppresso due corsi allo Zabaglia – continua Cumbo – e questo è dovuto anche all’aumento delle quote. Per seguire un corso di 250 ore la quota è raddoppiata: da 400 a 800 euro». Dalla direzione Formazione e Lavoro del Comune di Roma spiegano che è stato applicato un aumento in base all’Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente. Chi ha un Isee superiore ai 45 mila euro annui paga per un corso 800 euro ma chi ha un Isee di 10 mila euro per lo stesso corso paga 150 euro.

Non mancano problemi neppure alla scuola Arti Ornamentali. «Nel vastissimo stabile – conclude Castracane – in passato si sono tenuti magnifici corsi di oreficeria, ceramica, restauro pittorico, del mobile e dell’arazzo. Nonostante lavori di ristrutturazione e accorgimenti ci sono infiltrazioni d’acqua in due punti del corridoio e in una classe».

 

17 novembre 2015