Scuole di arti e mestieri, corsi a rischio

La protesta dei docenti, che chiedono stabilità: di ruolo solamente 12; 80 i precari, dal 1998. Attivati solo 30 dei 130 corsi previsti. Le rassicurazioni del Campidoglio: «Salvare le Scuole è interesse del Comune»

Un tavolo di lavoro con l’amministrazione capitolina per ridisegnare insieme le sorti degli istituti nei quali insegnano non tutelati da un contratto sicuro: questo è quanto chiedono da due mesi i rappresentanti dei docenti delle Scuole d’arti e mestieri che hanno costituito un coordinamento per guidare la protesta. Anche ieri pomeriggio, 20 dicembre, ha avuto luogo una manifestazione pacifica davanti alla scuola di piazza San Paolo alla Regola, in zona Campo dei Fiori, la prima aperta nel 1871 e intitolata a Nicola Zabaglia, il capo degli operai della Fabbrica di San Pietro.

«Dal 26 ottobre, quando abbiamo manifestato al Campidoglio, non abbiamo riscontri da parte del Comune – spiega Penelope Filacchione, docente di storia dell’arte e membro del coordinamento -: il vicesindaco Luca Bergamo si è limitato ad assegnare l’incarico ad Eleonora Guadagno, presidente della Commissione Cultura, ma il documento che si pensa di redigere non è sufficiente per noi». Si tratta di un accordo da siglare con la Città Metropolitana per stipulare un contratto per gli 80 docenti precari affidandoli alla società inhouse Capitale Lavoro. «Sarebbe comunque una soluzione d’emergenza – chiosa Filacchione – per permettere l’avvio immediato dei corsi, pena la restituzione delle rette agli 800 allievi, 300 dei quali disabili, che già si sono rivolti al Codacons per citare in giudizio Roma Capitale per la perdita dell’anno formativo».

Ad oggi, infatti, sono stati attivati soltanto 30 dei 130 corsi previsti poiché i docenti di ruolo sono solamente 12 mentre altri 80, precari dal lontano 1998, non possono essere assunti ancora con contratti atipici (a progetto o a partita Iva) a motivo di quanto previsto dalla riforma Madia oltre che dai vincoli imposti agli enti territoriali dal patto di stabilità voluto dalle istituzioni europee. «Chiediamo una situazione contrattuale stabile – chiosa Marco Castracane, docente a contratto di restauro e arti grafiche nonché membro del coordinamento – per garantire una progettualità al nostro lavoro, nonché la garanzia di un prossimo bando di concorso per l’immissione in ruolo dei nostri colleghi».

Raggiunta al telefono, la presidente della Commissione cultura capitolina Eleonora Guadagno ha spiegato che «è nell’interesse del Comune salvaguardare le Scuole di arti e mestieri, una delle più antiche ed accreditate realtà educative della città», desiderando rassicurare i docenti rispetto «a ipotesi allarmistiche in merito alla chiusura di questi istituti». Le scuole di arti e mestieri di Roma sono quattro: quella di arti ornamentali su via di San Giacomo, quella di scienza e tecnica a Trastevere, la Ettore Rolli nel VII municipio e quella intitolata a Zabaglia. Permettono di acquisire e sviluppare competenze tecniche in diversi settori: dal disegno alla pittura e alla fotografia, dalla scultura alla decorazione, dall’artigianato artistico alla moda, dal restauro all’erboristeria, dalla grafica all’informatica.

21 dicembre 2017