Scuola, torna a suonare la campanella

Primo giorno di lezione in diverse strutture della Capitale. A lezione in anticipo gli alunni di alcuni plessi ospitati in diverse parrocchie. A Nostra Signora di Coromoto i piccoli del plesso "Girolami". A San Massimiliano Kolbe le elementari della Castelverde

Tra banchi monoposto, mascherine chirurgiche e gel igienizzanti, è arrivata l’ora della prima campanella, dopo i lunghi mesi del lockdown. Questa mattina, 14 settembre, riaprono i cancelli le scuole della Capitale, anche se per alcuni il ritorno in classe è già avvenuto con qualche giorno di anticipo. È il caso dei piccoli alunni del plesso Girolami dell’Istituto comprensivo “Margherita Hack”, accolti da giovedì scorso, 10 settembre, nei locali della parrocchia di Nostra Signora di Coromoto, al quartiere Gianicolense. Il plesso è stato dichiarato inagibile dopo il crollo di una parte del controsoffitto nel 2019 e cinque classi elementari, grazie al protocollo d’intesa tra Vicariato, Comune di Roma, Regione Lazio e Ufficio scolastico regionale, sono ospitate nelle aule di catechismo della parrocchia.

Destinare i propri spazi alla scuola è stato «doveroso» per il parroco don Francesco Giuliani. «È naturale che la Chiesa si apra al quartiere in un momento di difficoltà – dice -. Dobbiamo rispondere al grido di aiuto delle famiglie e all’invito del cardinale vicario». Con i genitori emozionati e i bambini ordinatamente in fila per il loro primo giorno di scuola elementare c’era anche il dirigente Massimo La Rocca che con i docenti ha trascorso «un’estate faticosa» per riqualificare gli spazi esterni ed interni delle strutture che ospitano il plesso Girolami. Nonostante tutto, per il dirigente è «un beneficio riaprire anche se in condizioni precarie. Per il primo anno – racconta – non ho visto pianti all’ingresso. Negli occhi dei bambini solo la gioia di ritrovare gli amichetti».

Una intera sezione elementare dell’Istituto comprensivo “Castelverde Plesso di Osa” ha invece trovato ospitalità nella parrocchia San Massimiliano Kolbe a via Prenestina. Il vociare e la «sana» confusione dei bambini faranno bene a tutti, secondo il parroco, don Davide Martini, il quale rimarca che il Vangelo si può testimoniare in tanti modi, «anche solo fornendo gli spazi a disposizione». Inoltre, essendo chiuso l’accesso alla parrocchia la mattina per la presenza degli alunni, il sacerdote sfrutterà il tempo a disposizione «per far visita alle famiglie, agli ammalati e agli anziani nelle proprie abitazioni».

Nell’Istituto di istruzione superiore “Di Vittorio – Lattanzio” in via Teano, oggi entrano solo le prime classi, per due ore di lezione. Gli iscritti sono 1.450 suddivisi in 72 classi e «purtroppo in 33 aule si registra il problema di sovraffollamento – afferma il preside, Claudio Dore -. Per questo, gruppi di sei alunni per ogni classe seguiranno, a rotazione, le lezioni da casa contemporaneamente ai loro compagni in aula. Sarà garantita la frequenza alle prime classi e ai ragazzi con bisogni educativi speciali. In via del tutto eccezionale – per i compiti in classe o per i recuperi – l’istituto sarà aperto il sabato». Il preside non nasconde di essere «abbastanza teso ma non in preda al pessimismo nero. Ce la possiamo fare» dice.

Mille gli iscritti al liceo classico “Giulio Cesare”, dove non sono ancora arrivati né i 400 banchi monoposto né le 80 sedute innovative richiesti. La campanella suona comunque oggi per gli studenti del IV ginnasio e da martedì 15 per tutti gli altri. «Ci siamo sforzati per garantire lezioni in presenza», afferma la dirigente Paola Senesi. Rispettando rigorosamente le regole di distanziamento fisico, nelle aule è stato sistemato tutto il mobilio a disposizione della scuola, comprese le sedie dell’aula magna. «Sono un po’ emozionata e al tempo stesso serena – conclude – perché c’è stata la collaborazione di tutti. Abbiamo percepito il supporto delle famiglie e questo sicuramente ci aiuta ad affrontare questo particolare anno scolastico». Presidi, insegnati, parroci non nascondono che quello che si avvia oggi sarà un anno scolastico «complicato» ma tutti contano molto sul senso di responsabilità degli alunni nel rispetto delle regole per evitare il diffondersi del virus.

14 settembre 2020