Scuola, sport, spettacoli, ecco cosa prevede il nuovo decreto

Attività didattica sospesa fino al 15 marzo. A porte chiuse Serie A e altri eventi agonistici. Distanza di un metro da rispettare in tanti settori. Previsto l'aumento del cinquanta per cento dei posti letto in terapia intensiva. Prevenzione e smart work

Scuola, sport, spettacoli, anziani a rischio. Sono tanti i settori coinvolti dal nuovo decreto approvato nella serata di ieri, 4 marzo, dal governo. L’obiettivo: contenere l’emergenza sanitaria legata al diffondersi del coronavirus. Vediamo nel dettaglio le novità contenute nel provvedimento.

Scuola. Sono sospese fino al 15 marzo le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado e la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Salvaguardata la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. I dirigenti scolastici attivano, se possibile, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza. Esclusi dal blocco i corsi post-universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie. Confermata la sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d’istruzione, scambi e gemellaggi, visite guidate e uscite didattiche di ogni tipo.

Eventi pubblici. Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, compresi quelli cinematografici e teatrali, in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Distanza che è la base anche per altri limiti relativi ad altri settori.

Sport. Fino al 3 aprile il campionato di calcio di Serie A e tutti gli eventi sportivi agonistici si svolgeranno a porte chiuse. Tutela per lo sport di base e per l’attività motoria in genere, all’aperto o in palestre o piscine, ma sarà consentita solo se rispetta le norme di igiene e la distanza di sicurezza di almeno un metro.

Anziani a rischio. Il decreto raccomanda a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità, ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione al di fuori dei casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro da altre persone.

Ospedali. Vietato agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa del pronto soccorso. Limitate le visite di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza. Previsto l’aumento del cinquanta per cento dei posti letto in terapia intensiva e del cento per cento nei reparti di pneumologia e malattie infettive.

coronavirus, lavarsi le mani, pulizia, igienePrevenzione. I sindaci, enti territoriali e associazioni di categoria sono chiamati a promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienica, offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive proibite dal decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, ma senza creare assembramenti di persone. Prescritta la presenza di soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico. Interventi di sanificazione nei mezzi di trasporto pubblico. Precise misure sono previste per gli operatori sanitari in merito alla sorveglianza sanitaria dei soggetti indicati.

Concorsi. Nello svolgimento dei concorsi verranno adottate opportune misure organizzative rivolte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati per rispettare la distanza di almeno un metro.

Indicazioni per chi arriva da zone a rischio. Chi, a partire dal quattordicesimo giorno precedente la data di pubblicazione del decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico o sia transitato e abbia sostato nei Comuni nella zona rossa deve comunicare questa circostanza all’Asl competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta.

Telelavoro. Durante il periodo previsto per l’emergenza i datori di lavoro possono attuare lo smart-working a ogni lavoratore.

5 marzo 2020