Scuola, ritratto di scrutini con il pensiero a Pinocchio

Una riunione in un istituto superiore, il ruolo dei docenti, le domande dei ragazzi con lo sguardo ai personaggi di Collodi. E diversi modelli di scuola

Mentre state leggendo, nella scuola superiore di Lucignolo sono in corso gli scrutini finali. Al momento della declamazione del preside Gorilla di tutti i voti dell’alunno, i due insegnanti, il professor Polendina e il professor Ciliegia, emettono quasi all’unisono uno sbuffo sonoro. Per chi conosce la storia, i professori, come vada la scuola, non è poi tanto difficile interpretare quell’emissione di stizza pura, oltre al «ci risiamo» che chiunque al solo guardarli saprebbe ridire.

Il professor Ciliegia ha portato Lucignolo con 4 nella sua materia. Due verifiche il primo quadrimestre, quattro di media. Due verifiche il secondo quadrimestre, quattro di media. I numeri parlano chiaro: Lucignolo diventerà un ciuco o meglio lo è già, la scuola è una cosa seria perché poi fuori la vita è una cosa seria, «ma cosa l’è venuto a fare questo in questa bella classe che è una delle meglio che ho avuto, un sarà certo lui a rovinarla». Il professor Polendina ha portato Lucignolo con 6 nella sua materia. S’è dannato l’anima con Lucignolo, l’ha incoraggiato, l’ha spronato in tutti i modi: due, quattro, sei, otto attività di recupero nel primo quadrimestre, dieci, dodici, quattordici, sedici attività di recupero nel secondo quadrimestre, ma alla fine il ragazzo c’è arrivato, «ché fare la scuola con i bravi son boni tutti, un ci vole nulla, l’è coi somari che si mostra se s’insegna bene».

Il professor Ciliegia non lo dice, ma è ben chiaro che ha sbuffato quando ha sentito il 6 dato dal professor Polendina, perché «è così che va in rovina la scuola del Granducato di Toscana», perché «è così che la scuola non è più la scuola», perché «alla fine con tutto che ho dovuto sopportarlo quel ciuco di Lucignolo, pure da canaccio Melampo mi tocca passare». Il professor Polendina non lo dice, ma è chiaro che ha sbuffato quando ha sentito il 4 dato dal professor Ciliegia, perché «la scuola del Granducato di Toscana è di tutti ed è per tutti», perché «la scuola deve essere veramente scuola», perché «alla fine, con tutta la fatica che ho fatto su quel Lucignolo, pure da pretino con il cuore di marzapane mi tocca passare».

Poi il preside Gorilla alza la voce. «Allora che si fa con ‘sto Lucignolo, lo bocciamo o lo promuoviamo?» Si fanno i conti, si alzano le mani, non se ne viene a capo. «Facciamo una cosa» dice il preside Gorilla, i voti del professore Ciliegia e del professore Polendina si annullano l’uno con l’altro, decido io con voi altri insegnanti che rimanete. Alla fine dello scrutinio il professor Ciliegia e il professor Polendina escono dall’aula e si avviano insieme sul corridoio. Appena fuori dal portone principale della scuola, si accorgono che Lucignolo è lì da solo e che li sta aspettando sull’altro lato della strada sterrata. La attraversa con le mani in tasca, si avvicina fino ad arrivare a un palmo dal naso dei due: «Allora professori, m’avete bocciato o m’avete promosso?». Il professor Ciliegia e il professor Polendina rimangono zitti. Poi, l’uno dice all’altro: «Ho fatto bene io»; e l’altro: «No, ho fatto bene io». Si voltano verso Lucignolo e all’unisono e senza mettersi d’accordo esclamano: «Secondo te?». «E che ne so io –  risponde Lucignolo -. Siete voi gli insegnanti, voi lo sapete». Noi lo sappiamo?

3 giugno 2021