Scuola, le proposte di Sant’Egidio contro la dispersione

Diffusi i dati di un’indagine realizzata tra 2.800 minori nelle 80 Scuole della Pace in 12 regioni: 1 su 4 è a rischio. Il presidente Impagliazzo: al centro i bambini

«Che il bambino non sia un cittadino dimenticato»: si apre con una citazione di Maria Montessori l’intervento di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, alla conferenza stampa del 21 gennaio dal titolo “C’è bisogno di scuola”. L’iniziativa ha diffuso i dati di un’inchiesta effettuata dalla Comunità sull’abbandono scolastico da parte di alunni di elementari e medie in Italia. Sono state inoltre lanciate proposte concrete per contrastare la crisi educativa in atto dall’inizio della pandemia, che ha portato a un aumento significativo di episodi di violenza giovanile.

«Non abbiamo ancora dati nazionali ufficiali sulla dispersione scolastica – ha rilevato Impagliazzo – ma già prima del 2020 si stimava in Italia un abbandono pari al 13,5 per cento dei minori, superiore alla media europea». Ma è preoccupante anche lo stato della scuola pubblica: «In Italia – continua Impagliazzo – le scuole sono state chiuse per periodi più lunghi che nel resto d’Europa, sia a causa del Covid sia per la pausa estiva più lunga degli altri Paesi».

L’economista Stefano Orlando ha riportato i principali risultati di un’inchiesta realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio per il progetto Valori in Circolo, che ha raccolto i dati di 2.800 minori che frequentano 80 Scuole della pace della Comunità in 12 regioni italiane. Si tratta di un campione rappresentativo della condizione dei nostri ragazzi che frequentano primarie e medie. «Dei ragazzi da noi intervistati – ha illustrato – circa 1 su 4 è considerato a rischio di dispersione per il numero eccessivo di assenze ingiustificate (più di 3 al mese) o perché non frequenta la scuola dall’inizio dell’anno. Una scuola su 9 in questi mesi ha osservato un orario ridotto fino al mese di dicembre e il rischio di abbandono è 3 volte più alto nelle regioni del Centro-Sud rispetto al Nord della penisola. Metà dei bambini ha difficoltà a seguire le lezioni a distanza (dad) o perché non ha accanto a sé i genitori, o perché non ha le dotazioni tecnologiche giuste».

Il progetto Valori in circolo rientra nel Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Anche quanti non hanno problemi con la dad, scontano comunque la perdita di tante ore di scuola. Si pensi alle lezioni interrotte per le quarantene causate dal Covid estese a intere classi o al corpo docente, ma va considerata anche la riduzione dell’orario per ingressi posticipati o uscite anticipate. Spesso gli insegnanti vengono spostati da una classe all’altra per effettuare supplenze. In quarantena le ore di dad portano a una riduzione della metà dell’orario ordinario.

Un altro tema sollevato da Impagliazzo è il crescente ricorso all’istruzione parentale, condizione concessa dalla legge italiana per casi eccezionali e oggi addirittura consigliata da alcuni operatori scolastici a prescindere dalla cultura dei genitori. Vi ricorrono così le famiglie in difficoltà o genitori di rifugiati/immigrati che spesso hanno bassissima scolarizzazione e nonostante questo si prendono carico dell’istruzione dei figli.

Il presidente ha dunque proposto il decalogo di Sant’Egidio per contrastare l’abbandono scolastico, perché «investire nel futuro vuol dire mettere al centro i bambini». Il decalogo delle azioni da intraprendere: il recupero effettivo delle ore perse a causa della pandemia; il prolungamento della scuola almeno fino a fine giugno o metà luglio per compensare la chiusura subita; l’inizio anticipato al primo settembre per il prossimo anno scolastico; la possibilità di iscrivere gli alunni alla primaria e secondaria anche dopo il termine del 25 gennaio rivolgendosi direttamente alle scuole di quartiere; recuperi estivi per tutte le carenze censite e, a lungo termine, impiego di risorse per programmare interventi in favore delle famiglie in difficoltà; miglioramento delle azioni di recupero dell’abbandono scolastico; introduzione della figura dello “school facilitator” contro l’abbandono; risorse a favore della scuola dell’infanzia; scuola materna obbligatoria; vasta campagna di educazione sanitaria nelle scuole.

21 gennaio 2021