Scuola-lavoro, l’intesa tra Ufficio scolastico regionale e vescovi del Lazio

Al centro la realizzazione di attività e percorsi per gli studenti delle superiori. Vallini: «Segno della costante attenzione della Chiesa per la scuola»

Al centro la realizzazione di attività e percorsi per gli studenti delle superiori. Vallini: «Segno della costante attenzione della Chiesa per la scuola»

Chiesa e scuola sempre più vicine, grazie al protocollo di intesa firmato il 10 maggio dal cardinale Agostino Vallini, in qualità di presidente della Conferenza episcopale laziale, e da Gildo De Angelis, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio. Al centro, la realizzazione di attività e percorsi per l’alternanza scuola-lavoro, destinati agli studenti delle scuole superiori secondarie della regione. Una sorta di «grande cornice», come la definisce don Filippo Morlacchi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica, all’interno della quale «si inseriscono accordi tra il singolo ente ecclesiastico e il singolo istituto», e nella quale trovano il proprio spazio anche le tante collaborazioni già in atto. Segno della «costante attenzione» che la Chiesa ha sempre riservato alla scuola, come sottolinea il cardinale Vallini, ricordando «educatori come Giovanni Battista de La Salle, Don Bosco, don Milani». «Questa passione educativa ci accompagna ancora, perché l’educazione è la via del futuro. Il futuro della società – riflette il porporato – è nelle mani dei giovani, e la formazione dei giovani dipende in grande parte dalla scuola, dal vostro prezioso e insostituibile lavoro». La «logica delle alleanze – prosegue ancora – è necessaria oggi più che mai; ciò che le singole istituzioni non riescono a fare da sole, insieme diventa possibile».

Per questo «la Chiesa intende mettersi al servizio della scuola», dichiara il cardinale Vallini in una gremita Aula della Conciliazione, davanti alla platea di presidi, dirigenti, professori. «Ci impegniamo ad aiutare gli alunni – scandisce – a valorizzare gli avvenimenti scolastici in vista dell’ingresso nel mondo del lavoro, offrendo loro la conoscenza di numerose realtà ecclesiali». Tantissimi i fronti sui quali è impegnata la Chiesa, nei quali potranno trovare utile collocazione i ragazzi: dall’assistenza agli anziani all’insegnamento dell’italiano agli stranieri. «Un altro campo è quello relativo ai beni culturali e artistici ecclesiastici – sottolinea il vicario del Papa -: valorizzare questo patrimonio potrebbe diventare prezioso campo di collaborazione soprattutto con gli alunni dei licei». Lo strumento dell’alternanza «può realizzare un’interazione straordinaria nel nostro Paese», commenta Vito De Filippo, sottosegretario del ministero dell’Istruzione. Molto soddisfatto per l’accordo De Angelis, che ricorda come dei fondi del ministero destinati ai progetti di alternanza scuola-lavoro usufruiscano anche le scuole paritarie: «L’obiettivo è favorire sempre i nostri ragazzi.

Già attualmente alcune scuole collaborano con parrocchie, enti benefici e simili. Da adesso ancor di più». Al liceo Amaldi di Roma, racconta Matteo, uno degli studenti, sono già partiti progetti con la «parrocchia Santa Maria Madre del Redentore, con l’associazione Il Centro, con la Scuola della Pace della Comunità di Sant’Egidio, nonché con altre parrocchie del territorio, da Torre Gaia, a Giardinetti, a Finocchio. Lavoriamo soprattutto con i bambini in difficoltà».

15 maggio 2017