Scuola, Di Mauro (Sipps): vaccino anti Covid obbligatorio anche per gli studenti

Il presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale: «È l’unico vero strumento di prevenzione primaria». La via da seguire? «La comunicazione»

A pochi giorni dal suono della prima campanella – che nelle scuole del Lazio sarà il 13 settembre -, sono ben chiari i confini dettati dal decreto ministeriale del 6 agosto scorso: lezioni in presenza, Green pass, mascherine e distanziamento. E si discute riguardo all’obbligo della certificazione verde per insegnati e personale scolastico, all’uso obbligatorio della mascherina dai 6 anni in su e alle possibili deroghe se alle attività parteciperanno solo studenti vaccinati, soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e per gli alunni impegnati nelle attività sportive.

Non ha dubbi Giuseppe Di Mauro, presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps): «Io renderei obbligatorio il vaccino anti Covid-19 per tutti gli adolescenti e quanto prima pure per i bambini under 12, quando sarà disponibile il vaccino anche per loro, perché è l’unico vero strumento di prevenzione primaria contro questo virus». E ricorda anche il precedente del 2017, quando, «con coraggio scientifico», l’allora ministro della Salute Beatrice Lorenzin rese obbligatoria la vaccinazione tetravalente anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia e anti-varicella poiché il calo delle coperture fece scattare l’allarme di un possibile ritorno di nuove epidemie. «Così come i medici devono vaccinarsi – ribadisce Di Mauro – anche i docenti dovranno farlo, perché sono a contatto con la popolazione. Lo stesso discorso dovrebbe essere esteso a chi lavora nei supermercati e in generale a chiunque sia a contatto con le persone: tutti devono vaccinarsi».

Come in ogni campagna a favore dei vaccini, la via da seguire, secondo il presidente Sipps, è quella della comunicazione. «Dobbiamo vincere le esitazioni attivando uno scambio importante con i genitori e gli adolescenti, per sfatare le false credenze. Il vaccino a m-RNA non è sperimentale – spiega -: parliamo di una tecnologia usata da oltre 20 anni con ottimi risultati ed effetti collaterali minimali». Al contrario, «quando il virus ci contagia non sappiamo ancora cosa causerà a diversi anni di distanza. Tutti i virus possono avere a medio e lungo termine effetti e complicazioni, in particolare nei bambini».

Oltretutto, senza una campagna vaccinale a tappetto contro il Covid-19, con il ritorno a scuola in presenza si riaffaccia anche lo spettro della didattica a distanza (dad). Nelle parole di Di Mauro, «due anni di dad hanno creato danni pedagogici e psicologici enormi in bambini e adolescenti. Sono anni persi. Restiamo fiduciosi sul progetto elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità relativo alla somministrazione dei tamponi salivari nelle scuole sentinella di primo e secondo grado, perché questi test rapidi restano un importante strumento per il tracciamento – afferma -. Va tuttavia ancora definita la gestione dei cluster una volta trovati dei positivi in una scuola». Importante, per il presidente Sipps, «sviluppare dei percorsi di sicurezza validi per tutti gli istituti in riferimento alla quarantena. Penso soprattutto agli under 12 per i quali non c’è il vaccino. Qui dovranno primeggiare dispositivi e misure di sicurezza, dall’igiene delle mani, al distanziamento e all’uso delle mascherine». Quindi un appello: «Giovani, vaccinatevi; genitori, informatevi da fonti sicure e ricordate che i pediatri sono riferimenti seri ed esperti. Abbiate fiducia in noi, che vogliamo bene ai vostri figli come voi».

2 settembre 2021