Scout: «In ascolto del territorio per essere di nuovo profetici»

Il messaggio di Ferrara e Coccetti (Agesci) ai Capi d’Italia, in apertura dei censimenti 2022: «Riaccendere la fiammella in quanti non sono riusciti a partire»

L’Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) si appresta a dare il via ai censimenti del 2022. E lo fa con un messaggio di Daniela Ferrara e Fabrizio Coccetti, rispettivamente capo guida e capo scout d’Italia, a tutti i capi dell’associazione, che ribadisce identità, priorità e nuove sfide, in questo tempo segnato dal Covid-19. «Siamo chiamati a riaccendere la fiammella in tutti quei capi e ragazzi che non sono riusciti a partire, sostenendoci vicendevolmente là dove ci sono fragilità, per non lasciare indietro nessuno – scrivono -. Crediamo che l’esperienza del gioco, dell’avventura, della strada e della comunità dovranno essere rivissute e proposte con maggiore intensità e consapevolezza di prima, perché possano essere realmente esperienze di pienezza, di pace, di Dio».

Nelle parole dei due capi, «quello che ci attende è un anno davvero impegnativo. Ci sostiene, prima di tutto, la nostra fede nel Signore e, poi, la nostra rinnovata passione educativa, perché “partire è un po’ rivivere”». In questa cornice, tre sono gli aspetti «importanti che vogliamo mantenere». Anzitutto, «la relazione educativa: il cuore dell’educazione», che «ci ha permesso di mantenere saldo il timone durante la tempesta»; quindi «il prendersi cura delle persone e del mondo», consapevoli che “nessuno si salva da solo”. Questa consapevolezza, scrivono Ferrara e Coccetti, «ci ha permesso di essere meno autoreferenziali e più missionari». Terzo punto: la necessità di «invertire la rotta», sollecitati dagli accadimenti del mondo. «Nuove sfide ci stanno davanti. Le parole forti del Papa ci sollecitano a nuove responsabilità e non possiamo credere di poter vivere bene in un mondo dove le diseguaglianze sociali, le povertà educative, gli sconvolgimenti ambientali e climatici diventano ogni giorno di più evidenti e planetarie».

Per i due capi scout d’Italia, «la riflessione sul nostro impegno per un futuro educativo sostenibile è un atto forte di coraggio. Futuro significa investire oggi per un qualcosa che si realizzerà domani. È il primato dell’educazione – aggiungono -, che vuol dire il coraggio e la speranza di uno sguardo lontano». A guidare il cammino, il documento “La sfida di educare, oggi. Crescere in un mondo sostenibile, giusto, solidale, aperto alla speranza”, elaborato e approvato al Consiglio generale 2021 come riflessione sulla scelta scout, che «ribadisce con forza quanto gli aspetti fondamentali del metodo scout siano rispondenti ai bisogni delle ragazze e dei ragazzi di oggi». La sfida del futuro: «Impegnarci a riconoscere, accompagnare, convocare». Di qui l’impegno a «riconoscere le ragazze e i ragazzi, nelle loro emozioni e desideri, con sguardo amorevole e accogliente. Accompagnarli affinché siano protagonisti del loro presente e del futuro, con spirito coraggioso, pragmatico e visionario. Convocarli perché possano fare sentire la loro voce e scoprire, attraverso forme autentiche di partecipazione, il loro valore originale. Crediamo che serva essere consapevoli dell’importanza dello stare e dell’esserci, ancora prima che del fare- concludono Ferrara e Coccetti -. Dobbiamo ampliare i nostri orizzonti di partecipazione mettendoci in ascolto del nostro territorio. È tempo che le Comunità capi riprendano in mano i propri Progetti educativi, facendosi sollecitare dalle istanze dei ragazzi e dalle esigenze dei territori, per essere di nuovo profetici in questo tempo».

10 novembre 2021