Scontri Hamas – Israele, il parroco di Gaza: «Notte drammatica»

L’appello di padre Romanelli: «In nome di Dio, le parti in lotta si fermino». La piccola comunità cattolica sta bene ma «c’è tanta paura. Ne avremo per molto»

Parla direttamente da Gaza padre Gabriel Romanelli, il parroco latino della Striscia, dopo gli attacchi missilistici compiuti nella notte da Hamas su Israele e la relativa risposta israeliana.  Raggiunto dall’Agenzia Sir, parla di «un vero disastro. È stata una notte drammatica – aggiunge -. Ma non è ancora finita. Qui si contano 24 morti, tra questi 10 sono bambini, 6 donne e anche una persona disabile. I feriti sono più di 100. In nome di Dio – l’appello – le parti in lotta si fermino».

Gli scontri delle ultime settimane sulla Spianata delle moschee di Gerusalemme si sono allargati anche alla Striscia di Gaza dopo l’ultimatum di Hamas che chiedeva a Israele di ritirarsi. «La piccola comunità cattolica (circa 120 fedeli) al momento sta bene ma c’è tanta paura – prosegue padre Romanelli -. Non sappiamo come andrà a finire, l’impressione è che ne avremo per molto». A confermarlo, la scelta di Israele di schierare ulteriori batterie di artiglieria al confine con la Striscia, segno, per i media locali, della preparazione a un conflitto ancora più duro. Estese anche le zone interdette al traffico civile, per timore di razzi anticarro dall’enclave palestinese.

Circa 250 i razzi lanciati da Hamas verso Israele, nell’Operazione Spada di Gerusalemme, come l’hanno definita le milizie palestinesi; ferite ad Ashkelon, nel sud del Paese, 7 persone, di cui 4 di una stessa famiglia: padre, madre e due bambini. La risposta israeliana, denominata Guardiano delle Mura”, si è rivolta contro 140 obiettivi palestinesi, tra cui la casa di un comandante di un battaglione di Hamas, un sito di produzione di munizioni, il quartier generale dell’intelligence del gruppo di resistenza islamica e complessi militari di Hamas e della Jihad.

11 maggio 2021