Scontri ad Amsterdam, Ucei: «Preoccupazione e allerta»
Le Comunità ebraiche italiane dopo gli scontri del 7 novembre tra i tifosi dell’Ajax e del Maccabi Tel Aviv, nella Capitale olandese per il match di Europa League. La presidente della Commissine Ue Von der Leyen: «L’antisemitismo non ha posto in Europa»
Dieci feriti: è il bilancio degli scontri di ieri sera, 7 novembre, ad Amsterdam, negli scontri a margine della partita di calcio tra Ajax e Maccabi Tel-Aviv. A essere aggrediti, i tifosi israeliani, arrivati nella Capitale olandese per il match di Europa League, dal quale la formazione di Tel Aviv è uscita sconfitta. Agli scontri avrebbero preso parte anche manifestanti filo-palestinesi. 57 le persone arrestate.
In una telefonata con il premier olandese Disk Schoof, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di «attacco premeditato» ai tifosi di calcio israeliani ad Amsterdam e, si legge in una nota diffusa dal suo ufficio, «ha richiesto una maggiore sicurezza per la comunità ebraica nei Paesi Bassi», invitando il primo ministro e le forze di sicurezza locali «ad agire in modo deciso e rapido contro i rivoltosi». Netanyahu ha anche chiesto che due aerei vengano inviati ad Amsterdam per riportare indietro i cittadini israeliani rimasti vittima dell’aggressione.
Dall’Italia, l’Ucei (Unione delle Comunità ebraiche italiane) esprime «grave preoccupazione e allerta». In una nota, si parla, riferendosi alle immagini diffuse, di «persecuzione violenta mirata contro i tifosi israeliani, da parte di odiatori Propal e radicalizzati islamici, con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine inerti. L’Unione delle Comunità ebraiche italiane – prosegue il comunicato – si unisce al sentimento di grave preoccupazione e allerta che ci raggiunge da Israele e da ogni parte d’Europa e rivolge un appello alle istituzioni europee in primis e italiane per il rafforzamento delle norme volte a sradicare violenza generata dal fondamentalismo religioso e abuso delle libertà fondamentali».
Non solo. L’Ucei lancia «ancora una volta» il suo appello anche «a tutti i media perché cessino distorsioni, informazioni mendaci e omissive che offrono giorno dopo giorno un assist proprio al terrorismo che si avvale della demonizzazione di Israele e degli ebrei in generale. Lo sport e il calcio in particolare – si legge ancora nel testo – anziché essere momento di spensieratezza e affermazione di valori di convivenza diventa così vittima della persecuzione». Tutto questo «nella città di Anna Frank ad 80 anni dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Una vera offesa alla memoria e superamento di ogni possibile soglia di allerta per la sicurezza dell’Europa tutta. Seguiamo con attenzione le notizie riguardo ai dettagli – è la conclusione – sempre più esterrefatti e sconvolti».
Intanto il nuovo capo della diplomazia israeliana Gideon Saar ha annunciato che, dopo i fatti di ieri, si recherà ad Amsterdam per una «visita diplomatica urgente». La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen invece affida a X l’espressione del suo sdegno «per i vili attacchi di ieri sera contro cittadini israeliani ad Amsterdam. Ho appena parlato con il premier Schoof – riferisce -. Condanno fermamente questi atti inaccettabili. L’antisemitismo non ha assolutamente posto in Europa. E siamo determinati a combattere ogni forma di odio».
8 novembre 2024