Scontri a Tor Sapienza, Centro Astalli: «Nelle periferie, partita cruciale per il futuro»

Il presidente padre Camillo Ripamonti commenta i disordini che hanno coinvolto cittadini, rifugiati e migranti: «È necessario pensare a un’accoglienza che coinvolga tutta la città».  Creando sempre più occasioni di incontro

Prima a Tor Pignattara, poi a Corcolle, ora a Tor Sapienza. «Ancora una volta la città di Roma mostra una ferita aperta. Ancora una volta una periferia della città da potenziale laboratorio di intercultura e integrazione si rivela invece coacervo di tensioni e degrado». Sono le parole che arrivano dai Gesuiti del Centro Astalli, a commento dei recenti scontri avvenuti nel quartiere di Tor Sapienza. «Episodi tristi – si legge nella nota diffusa ieri, mercoledì 12 novembre – che coinvolgono cittadini, rifugiati e migranti insieme, vittime di una crisi economica che colpisce tutti trasversalmente».

Eppure in quelle periferie «si gioca una partita cruciale per il nostro futuro». Ne è convinto padre Camillo Ripamonti, da pochi mesi alla guida della sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (Jrs), che insiste sulla necessità di preparare il territorio ad accogliere, creando sempre più occasioni di incontro tra cittadini e quanti giungono qui in fuga da guerre e persecuzioni, in cerca di protezione. «È necessario pensare a un’accoglienza che coinvolga tutta la città – ribadisce -. Le periferie geografiche non possono e non devono diventare periferie umane. La realtà di questi giorni ci mostra come luoghi che potenzialmente sono laboratori di integrazione in cui sperimentare forme nuove di convivenza, in cui provare a disegnare una città nuova a misura di tutti, se non adeguatamente supportati diventano polveriere pronte a esplodere».

Lavorare sulla conoscenza dei rifugiati e dei migranti. Per il Centro Astalli, riferisce padre Ripamonti, passa di qui la possibilità di «infliggere un duro colpo ai pregiudizi e alla paura di chi appare diverso e lontano. Il dialogo interculturale e interreligioso sono vie da percorrere insieme per renderci una città migliore».

13 novembre 2014