Schianto Ethiopian Airlines, morti anche tre romani

Si tratta di Paolo Dieci (presidente Cisp), Pilar Buzzetti e Virginia Chimenti (Worl Food Programme). Fra le 157 vittime anche altri 5 italiani. Molti i volontari e cooperanti

Otto italiani, di cui 3 romani. Il bilancio dello schianto del volo Ethiopian Airlines precipitato ieri, 10 marzo, vicino a Bishoftu, nella regione di Debre Zeit, a circa 62 chilometri a Sud-Est di Addis, tocca da vicino anche l’Italia e il suo volto più bello: quello del volontariato e della cooperazione internazionale. Molti dei passeggeri infatti erano diretti a Nairobi per prendere parte alal quarta assemblea Onu sull’ambiente, che si apre oggi, 11 marzo, nella Capitale del Kenya. Non ci sono mai arrivati: il boeing 737 decollato da Adis Abeba alle 8.38 ha interrotto i contatti radio alle 8.44. Dopo sei minuti di volo. Morti tutti i 149 passeggeri, insieme agli 8 membri dell’equipaggio.

Tra le vittime romane c’è Paolo Dieci, fondatore e presidente del Cisp – Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli -, organizzazione non governativa impegnata in progetti umanitari, di riabilitazione e di sviluppo in numerosi Paesi del mondo. «Il mondo della cooperazione internazionale perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento – si legge nella nota che campeggia oggi sull’home page del sito della ong -. La visione di una società più giusta, coesa, egualitaria, che ha guidato Paolo nel suo impegno in Italia e nel mondo
continuerà a guidare il nostro lavoro. Ci stringiamo attorno alla moglie, ai figli e alla famiglia tutta di Paolo e promettiamo loro di continuare ad onorare la sua memoria mettendo in pratica tutto ciò che da lui abbiamo imparato, provando ad avere la sua stessa lucidità nell’analizzare i problemi delle società contemporanee, la sua stessa perseveranza e pazienza nel provare a risolverne almeno una  parte, la sua stessa preparazione e competenza nella realizzazione di ogni singola azione, progetto,
programma. Oggi – affermano dal Cisp – ci sentiamo tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia».

Deceduta nello schianto anche Pilar Buzzetti, 31 anni, che lavorava al World Food Programme dell’Onu ed era stata consulente anche per Eurasia e Africa. Dopo la laurea specialistica in Relazioni internazionali a Roma Tre, il suo percorso era iniziato con Medici senza frontiere; da lì era cominciato l’impegno nei servizi umanitari e poi con le Nazioni Unite. Vittima del disastro aereo anche Virginia Chimenti, 26 anni. Romana del quartiere Coppedè, si era trasferita a Milano per gli studi alla Bocconi, quindi il master a Londra in studi orientali. Dal 2017 era funzionaria consulente Budget Officer del World Food Programme. Appassionata di Africa, era diretta anche lei a Nairobi, come Pilar e Paolo Dieci.

Tra le altre vittime italiane ci sono anche tre iscritti alla onlus Africa Tremila, che ha sede a Bergamo: il presidente Carlo Spini – 75 anni, medico, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia -, sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani e il tesoriere della onlus Matteo Ravasio, commercialista. In Sud Sudan avrebbero inaugurato il piccolo ospedale che la onlus aveva finanziato: una struttura sanitaria simile a quella già realizzata in Zimbabwe. Morti anche Rosemary Mumbi, anche lei impegnata nel world Food Programme, e Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione e assessore alla Regione Sicilia. Era diretto a Malindi, in Kenia, per un progetto dell’Unesco.

«Profondo dolore» nelle parole di cordoglio del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. «Il Paese – ha affermato, pensando alle vittime italiane – guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano. Nel rendere omaggio alla loro memoria, rivolgo sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno».  Cordoglio anche da parte del sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi: «Sono vicina alle famiglie dei nostri concittadini coinvolti nella tragedia del Boeing 737».

Parole affidate a Twitter, come quelle del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Profondo dolore per la tragedia in Etiopia, nella quale hanno perso la vita 8 italiani, tra i quali ci sono nostri concittadini del Lazio. Ci stringiamo ai loro familiari, l’Italia perde donne e uomini che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo della cultura e della cooperazione».

11 marzo 2019