Scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev

Coinvolti 207 ucraini e 195 russi. Il presidente Zelensky: «Dobbiamo riportare a casa tutti. Ci stiamo lavorando». Borrell (Ue): «Chiarezza sugli aiuti militari a Kiev»

Annunciato un nuovo scambio di centinaia di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina: nel dettaglio, si tratta di 207 ucraini e 195 russi. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha annunciato su Telegram: «I nostri sono a casa. 207 ragazzi». Quindi ha aggiunto: «Dobbiamo riportare a casa tutti. Ci stiamo lavorando». Al contempo, il ministero della Difesa russo ha annunciato che «a seguito dei colloqui, 195 soldati russi sono stati restituiti dalla prigionia in Ucraina».

Intanto, dal cuore dell’Europa, arrivando al Consiglio informale Difesa riunito questa mattina, 31 gennaio, a Bruxelles, l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell ha anticipato che «ai ministri oggi sarà chiesto, nel corso di una sessione ristretta, di illustrare cosa hanno fatto per sostenere l’Ucraina e cosa intendono fare per permettere a Kiev di raggiungere gli obiettivi. Dobbiamo fare chiarezza – ha precisato – e il ministro della Difesa ucraino sarà in collegamento con noi per aggiornarci sugli sviluppi sul campo». Tra i nodi indicati da Borrell, la «disparità di accesso alle munizioni» tra Russia e Ucraina. «Questa differenza va colmata», ha chiosato.

Al centro dell’attenzione, per Borrell, anche l’aumento dell’influenza russa in Africa, dove nel frattempo, ha ricordato, «Mali, Burkina Faso e Niger hanno deciso di lasciare l’Ecowas», la Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’ovest. «L’influenza russa è molto forte in Mali e presto sarà in Burkina Faso: questo crea una situazione geopolitica diversa, con più influenza della Russia e più frammentazione dell’Africa», ha evidenziato, mettendo sul tavolo un «nuovo scenario».

Sul campo, intanto, continuano gli scontri. Nella regione ucraina del Donetsk, occupata dalle forze di Mosca, unità dei paracadutisti hanno catturato una roccaforte ucraina a nord-ovest di Bakhmut, rafforzando così la posizione delle forze russe lungo la linea del fronte. L’Ucraina da parte sua ha affermato che le forze russe hanno attaccato il Paese con 20 droni e tre missili durante la notte; oltre una dozzina quelli abbattuti dai sistemi di difesa aerea. Esplosione nella notte anche in una raffineria russa vicino a San Pietroburgo. I canali Telegram, scrive la Pravda ucraina,  hanno riferito di un attacco di un drone ucraino allo stabilimento Nevsky Mazut. Un incidente, ha dichiarato il governatore della città, che «ha richiesto l’attenzione delle forze dell’ordine».

31 gennaio 2024