Sbarcati a Reggio Calabria tutti i migranti della Rise Above
Tra le 89 persone tratte in salvo, una quarantina di minori e 8 bambini. A Catania intanto ispezioni a bordo della Geo Barentes (Msf). Perego (Migrantes): nel porto siciliano, «situazione drammatica, anticostituzionale». E sulla gestione dei flussi cresce lo scontro politico
Sbarcati questa mattina, al porto di Reggio Calabria, gli 89 migranti tratti in salvo nei giorni scorsi dalla nave Rise Above, della ong tedesca Mission Lifeline, a largo della costa orientale della Sicilia. Tra loro, una quarantina di minori e 8 bambini piccoli. L’intervento effettuato dall’imbarcazione infatti è considerato un evento Sar (Search and rescue), a differenza di quelli delle altre due navi Geo Barents e Humanity 1 ferme a Catania. I migranti provengono da Costa d’Avorio, Guinea Tunisia, Egitto, Camerun, Burkina Faso e Liberia. Ultimato lo sbarco, sono stati trasferiti in una struttura comunale per le prime operazioni sanitarie e di identificazione, prima di essere trasferiti secondo il riparto stabilito dal ministero dell’Interno.
La Rise Above nei giorni scorsi ha effettuato tre operazioni di salvataggio, recuperando 95 persone, molti di loro erano in mare già da diversi giorni senza acqua e cibo. Sei di queste sono state fatte sbarcare prima per gravi motivi di salute. Cresce invece la tensione a Catania, dove restano ferme le due navi Geo Barents, di Medici senza frontiere, e Humanuty 1, di Sos Humanity. A bordo, rispettivamente, 215 e 35 migranti: quelli rimasti dopo lo sbarco selettivo dei soggetti più fragili. Il “carico residuale”, come è stato definito, per il quale oggi a bordo della Geo Barents è in corso l’ispezione dell’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), informa il capo missione Juan Matias Gil. «A seguito della nostra richiesta di ieri – ha spiegato ai cronisti nel molo 10 del porto di Catania – sono arrivati i medici: due psicologi. E stiamo aspettando un medico clinico per verificare le infezioni cutanee». A bordo intanto i naufraghi mostrano due cartelli: “Help” e “Disembark 4 all”. Assistiti dai volontari di Croce Rossa i due che nella giornata di ieri si erano buttati in mare, che hanno passato la notte all’interno di un furgone bianco fermo in banchina a una ventina di metri dalla Geo Barents.
Resta ferma in acque internazionali invece la nave Ocean Viking, di Sos Méditerranée, con 234 persone a bordo, che nei giorni scorsi ha chiesto un porto sicuro anche a Spagna, Grecia e Francia, mentre altri 500 migranti sono stati salvati al largo della Sicilia da due motovedette e un rimorchiatore italiani e sono sbarcati a Pozzallo e ad Augusta.
Sulla vicenda è intervenuto questa mattina anche il vice presidente della Cei Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio, in occasione della presentazione del Rapporto Italiani nel mondo curato dalla Fondazione Migrantes. «Non possiamo permettere assolutamente che ancora una volta i nostri fratelli migranti che vengono dalla fame, dalle guerre, ancora una volta vengono trattati come scarti, come carichi residuali, e non come persone», ha detto. E ha parlato di situazione «drammatica, anticostituzionale» anche il presidente della Fondazione Migrantes Gian Paolo Perego, esprimendo l’auspicio che questo stallo «che non rispetta anche le famiglie che sono su queste navi, che non rispetta il diritto fondamentale al soccorso della Convenzione di Ginevra» si sblocchi e che «l’Italia insieme all’Europa continui quel progetto di condivisione, di solidarietà nei confronti dei migranti che sono richiedenti asilo e che sono rifugiati. L’identificazione – ha aggiunto – non può essere fatta a bordo ma deve essere fatta a terra e anche con tutte le tutele di ogni persona»
Non si arresta, sulla gestione dei flussi migratori, lo scontro politico. Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini commenta su Twitter la notizia che la ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario ha deciso di rinviare la missione prevista nel Mediterraneo. «Avanti così – scrive -. L’Italia non sarà complice del traffico di esseri umani. Qualcuno inizia a capirlo?». A corredo, una foto del ministro degli interni Matteo Piantedosi con la scritta “Prima vittoria”. Dalla Humanity 1 intanto il legale della ong tedesca Sos Humanity Riccardo Campochiaro informa: «Non abbiamo ancora avuto risposta né siamo stati convocati sulla richiesta di asilo politico che abbiamo presentato domenica scorsa per i 35 migranti rimasti a bordo». E precisa di «avere raccolto le adesioni a bordo e di averle inviate, come di prassi, con una mail certificata alla questura ed alla commissione preposta». Nel giro di poche ore sarà invece presentato il ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento di allontanamento della nave da Catania notificato al comandante della Humanity 1.
8 novembre 2022