Save the Children: «Spregevole bombardare ospedali»

L’associazione condanna la distruzione della struttura di Al Quds, supportata da Msf. «Serve garantire che i negoziati di pace non falliscano»

L’associazione condanna la distruzione della struttura di Al Quds, supportata da Msf. La richiesta: «Garantire che l’attuale ciclo di negoziati di pace non fallisca»

Anche Save the Children si schiera con fermezza contro il bombardamento che, nella serta del 27 aprile, ha distrutto l’ospedale di Al Quds, ad Aleppo, supportato da Medici senza frontiere. Fra le vittime, oltre a diversi bambini, anche l’ultimo pediatra rimasto nella zona, insieme ad altro personale medico e diversi civili. «Mentre continuano gli attacchi – si legge in una nota dell’associazione – i bambini rischiano di rimanere senza cure». L’ospedale colpito infatti aveva una delle più grandi unità pediatriche di Aleppo. Intanto, si moltiplicano negli ultimi giorni gli attacchi violenti nel nord della Siria, con decine di morti e feriti.

Il bombardamento dell’ospedale, commentano da Save the Children, «coincide con l’ultimo altalenante ciclo di colloqui di pace, mentre la cessazione delle ostilità concordata nel mese di febbraio si sta sgretolando in un bagno di sangue». Le organizzazioni partner di Save the Children presenti nella zona hanno riferito di bombardamenti pressoché costanti questa settimana. «Bombardare ospedali che hanno in cura dei bambini malati è un atto spregevole. Quest’ultimo attacco – dichiara Sonia Khush, direttore generale di Save the Children in Siria – priverà migliaia di persone di assistenza sanitaria essenziale, proprio nel momento in cui le loro case e quartieri sono stati distrutti da una nuova ondata di bombardamenti». Sotto attacco, spesso, proprio gli ospedali e le strutture sanitarie: all’inizio della settimana, riferisce Khush, è stato bombardato un altro ospedale nelle vicinanze di Al Atareb, alle porte di Aleppo.

Save the Children esorta le parti in conflitto a porre fine alla distruzione di ospedali, strutture sanitarie e altre infrastrutture civili, come le scuole. L’organizzazione chiede alla comunità internazionale e alle parti in conflitto di garantire che l’attuale ciclo di negoziati di pace non fallisca e di tornare a una piena cessazione delle ostilità. «Servono azioni urgenti per salvare i piccoli ma fondamentali progressi raggiunti negli ultimi mesi».

Non si ferma, intanto, l’azione di Save the Children sul campo: l’associazione infatti lavora con partner locali per implementare programmi di salute in tutta la Siria settentrionale e sostiene sette cliniche della regione. Nell’ultimo mese, l’organizzazione ha sostenuto campagne di vaccinazione contro il morbillo e la poliomielite per più di 280mila bambini.

29 aprile 2016