Save the Children: Mediterraneo, «grave l’assenza di un soccorso internazionale»

Raffaela Milano: «Mamme anche giovanissime, neonati e di minori non accompagnati costretti a cercare salvezza in Europa, rischiando la vita in mare»

«L’Italia e l’Europa oggi non possono guardare negli occhi la mamma minorenne della Guinea, disperata perché ha visto morire il suo bimbo di 6 mesi per l’ennesimo tragico naufragio nel Mediterraneo, senza provare profonda vergogna». Sono le parole della direttrice dei programmi Italia – Europa di Save the Children Raffaela Milano, dopo il naufragio dell’11 novembre che ha visto 6 morti accertati, tra cui un piccolo di soli 6 mesi. «Anche in questo caso – commenta – i fatti dimostrano inequivocabilmente la grave responsabilità dell’assenza di un sistema di ricerca e soccorso internazionale adeguato, quando solo la nave della ong Open Arms è potuta intervenire per cercare di salvare i naufraghi».

Mamme «anche giovanissime e spesso sole», neonati, bimbi piccoli e migliaia di minori non accompagnati, ricorda Milano, «continuano a cercare di raggiungere la Libia e poi la salvezza in Europa, dopo aver vissuto condizioni di povertà estrema e violenze di ogni genere, anche a causa dei conflitti, e molti hanno perso e continueranno a perdere la vita nel Mediterraneo se non ci sarà una risposta immediata dell’Italia e dell’Europa. Dall’inizio dell’anno – riferisce -, sono giunti in Italia più di 3.850 minori non accompagnati, privi di figure adulte di riferimento, il 13% del totale degli arrivi». Il team di Save the Children presente a Lampedusa sta collaborando per dare un primo sostegno ai sopravvissuti, sia in termini di protezione sia psicologico, a seguito del trauma vissuto.

«Tutti i giorni, in frontiera sud così come alla frontiera nord, continuiamo a raccogliere testimonianze delle sofferenze vissute dai minori e dai nuclei familiari durante il loro viaggio», racconta ancora Milano, che aggiunge: «È indispensabile che l’Italia e l’Europa assumano un impegno immediato per un sistema di ricerca e soccorso in mare e attivino vie di accesso sicure per scongiurare il ripetersi di queste tragedie».

13 novembre 2020