Save the Children: delusi dall’accordo Ue-Turchia

Il commento del direttore generale per l’Italia Valerio Neri: «Devono essere protette le persone, non le frontiere». L’invito a creare percorsi legali

Il commento del direttore generale per l’Italia Valerio Neri: «Devono essere protette le persone, non le frontiere». L’invito a creare percorsi legali
L’accordo appena raggiunto tra Unione Europea e Turchia sulla crisi dei migranti non convince Save the Children. Anzi, il direttore generale per l’Italia Valerio Neri dichiara senza mezzi termini: «Siamo estremamente delusi dalle notizie che emergono finora sull’accordo raggiunto sulla politica dell’uno in cambio di uno. Devono essere protette le persone, non le frontiere. Questo accordo creerà solo maggiori incertezze per le migliaia di profughi che sono bloccati nel fango, al freddo e all’umido e che aspettano notizie dal verticedi Bruxelles».

L’intesa sui rimpatri dei profughi irregolari assicurerebbe comunque ai migranti in arrivo in Grecia la protezione prevista dagli standard internazionali. Per Neri «si tratta di un segnale positivo, ma non è chiaro come questo potrebbe tradursi nella pratica. Girarci intorno e scaricare il problema sulla Grecia e la Turchia non allontanerà il problema, ma sarebbe necessario condividere le responsabilità». Ai leader europei dunque l’invitò già più volte espresso dall’associazione a «concentrarsi su come aumentare il loro impegno sui ricollocamenti e sulla creazione di percorsi sicuri e legali per l’ingresso nell’Unione Europea».

Per sostenere gli interventi di Save the Children in favore dei minori migranti:
www.savethechildren.it/bambiniinfuga.

21 marzo 2016