Sassoli al Consiglio europeo: «Abbiamo l’opportunità di rimodellare l’Europa»

L’intervento in apertura della sessione in videoconferenza, dedicato principalmente a Recovery Plan, Quadro finanziario pulriennale e Brexit

«Dobbiamo agire con urgenza e coraggio». Dal presidente dell’Europarlamento David Sassoli arriva un’esortazione forte al Consiglio europeo riunito in videoconferenza: «Il tempo – ha detto nell’intervento di apertura – è un lusso che non possiamo permetterci. I cittadini, le imprese e le economie dell’Unione hanno bisogno di una risposta immediata». Al centro delle parole di Sassoli, il Recovery Plan, il Quadro finanziario pluriennale e la Brexit. «L’ultima volta che mi sono rivolto a voi – ha ricordato – eravamo nel pieno della pandemia. Sebbene la situazione sanitaria nell’Ue sembri essere sotto controllo grazie alle misure adottate dall’Unione e dagli Stati membri, la portata della crisi e le sue ripercussioni economiche sono diventate ancora più evidenti». Nel giudizio del presidente del Parlamento Ue, è positiva la proposta formulata dalla Commissione al fine di sostenere la ripresa economica, con 500 miliardi di interventi a fondo perduto e 250 di prestiti. La questione «che sta a cuore al Parlamento», ha aggiunto, è che «questo debito comune deve essere ripagato in modo equo senza lasciare l’onere alle generazioni future. E noi possiamo farlo – ha aggiunto – puntando su crescita e sviluppo. A questo proposito non dimentichiamo che intervenire solo con prestiti avrebbe conseguenze asimmetriche sul debito dei singoli Stati membri e sarebbe più costoso per l’Unione nel suo insieme».

Sassoli non ha dubbi: «Abbiamo ora l’opportunità di rimodellare l’Europa e di renderla più equa, più verde e più lungimirante. A tal fine dobbiamo cogliere al volo questa occasione per introdurre un paniere di nuove risorse proprie. Serve – ha spiegato – riformare il versante delle entrate di bilancio e, per il Parlamento, l’introduzione di nuove risorse proprie è un prerequisito indispensabile per qualsiasi accordo globale sul Quadro finanziario pluriennale». Non si tratta solo di rispondere alla sfide a breve termine ma di «guardare al futuro con una visione strategica. Se da una parte – le parole di Sassoli – abbiamo apprezzato la pronta risposta della Commissione alla crisi, dall’altra, la proposta riveduta relativa al Quadro finanziario pluriennale non è ancora all’altezza delle priorità che ci siamo dati all’inizio di questa legislatura e che oggi sono ancora più urgenti».

Prioritaria l’esigenza di «proteggere i cittadini» ma anche quella di  «offrire opportunità. Non possiamo parlare di investire nei giovani – ha esemplificato il presidente dell’Europarlamento – e nel contempo non sostenere adeguatamente Erasmus+, così come non possiamo sostenere in modo efficace il Green Deal e la digitalizzazione riducendo la dotazione del meccanismo Connecting Europe». Non è mancata, nelle sue parole, la preoccupazione per l’impatto della crisi sulla vita delle persone. «Ho ricevuto come voi un appello di numerose associazioni di solidarietà che si occupano dei più poveri nei nostri Paesi – ha riferito Sassoli -. È nostro dovere ascoltare queste voci ed assicurarci che il nostro sostegno ai più deboli non venga mai meno. Non è il momento di annacquare le nostre ambizioni. Dobbiamo mostrare ai nostri cittadini il valore dell’Europa e la nostra capacità di trovare soluzioni che contino per la loro vita». Anche gli strumenti finanziari che si stanno predisponendo «permetteranno di ridurre le disuguaglianze e fare dell´Europa il leader delle trasformazioni epocali che abbiamo davanti». Transizione digitale e green economy, accesso alla tecnologia per tutti, creazione di nuovi posti di lavoro: queste, per il presidente del Parlamento, «le sfide dell’Europa del futuro».

Per quanto riguarda le relazioni con il Regno Unito, il Parlamento, ha riferito, «ha adottato ieri la sua risoluzione con una maggioranza dell’81% dei suoi componenti. Il nostro messaggio, che ho trasmesso al primo ministro britannico, è chiaro: insisteremo per un accordo ambizioso, globale e completo, in linea con gli impegni congiunti assunti nella Dichiarazione politica». Per Sassoli, si tratta del «miglior risultato possibile per entrambe le parti e, nonostante il poco tempo a disposizione, con buona volontà e determinazione è ancora realizzabile. Riponiamo piena fiducia nel nostro negoziatore Michel Barnier». Sono «le fondamenta su cui dobbiamo costruire un accordo. Non vi è alcuna possibilità, ma nemmeno alcuna ragione, per rinegoziare o rimettere in discussione quella Dichiarazione. Dobbiamo essere ottimisti – è la conclusione – ma anche realisti e farci trovare pronti a un eventuale no deal.  Siamo alla vigilia di scelte importanti. Ci auguriamo che i governi dimostrino, nei confronti delle proposte della Commissione, lo stesso incoraggiamento manifestato dal Parlamento».

19 giugno 2020