Saper riconoscere gli «azzimi di verità» è radice di salvezza

Il contributo di riflessione proposto dalla Cei con gli articoli di Federico De Rosa, giovane uomo autistico che comunica scrivendo parole che aiutano a «fare Pasqua»

Secondo l’uso ebraico, a Pasqua, in ogni abitazione, era necessario eliminare ogni residuo di pane lievitato, considerato – secondo Esodo 12,15 – segno d’impurità. Addirittura il testo dirà che chi ne mangerà sarà «eliminato da Israele». Per celebrare la Pasqua l’agnello del sacrificio doveva essere mangiato «arrostito al fuoco con azzimi ed erbe amare». Per questo Paolo, nel testo ai Corinzi che viene proposto nella Messa del giorno di Pasqua, dirà che noi possiamo celebrare la Pasqua insieme a Cristo/Agnello solo se eliminiamo dalla nostra vita il “lievito vecchio”, identificandoci piuttosto con gli «azzimi della sincerità e della verità».

Nell’ormai rodata oratoria paolina, il simbolo del lievito si lega assai efficacemente alle “opere della carne” rimandandoci a una nostra naturale propensione a “gonfiarci”, a non essere ciò che siamo veramente, per apparire altro. Ecco perché l’apostolo offre, come reale alternativa alla pasta fermentata con il lievito vecchio, l’azzimo della sincerità e della verità, in cui ciascun discepolo potrà sperimentare la nuova relazione con Cristo risorto propria dell’uomo redento; non potremo essere accanto a Cristo/Agnello se ci “gonfieremo” secondo la logica del mondo, lo saremo se accetteremo quell’umiliazione che è all’origine di ogni discepolato: essere veri con Dio e con i fratelli.

Da diverso tempo l’Ufficio Cei per la Pastorale delle vocazioni si è arricchito di un contributo che può aiutarci a vivere la Pasqua “da azzimi”: gli articoli di Federico De Rosa. Federico è una persona autistica ad alto funzionamento: ha imparato a comunicare scrivendo sul computer i suoi pensieri e sentimenti; lentamente e a volte con fatica, ma scrive. E scrive parole che a noi – che da lui siamo considerati “neurotipici”, ovvero con modalità mentale prevalente – fanno bene, “ci sgonfiano”, ci aiutano a non essere più pasta fermentata col lievito vecchio.

Federico è un giovane uomo che secondo noi “neurotipici” ha grandissime difficoltà nel comunicare e nel vivere, mentre egli dice che «il dominio della realtà è per noi autistici fortunatamente precluso dall’estrema diversità del funzionamento della nostra mente rispetto alla realtà in cui siamo chiamati a vivere, per cui a livello sensoriale molte situazioni sono eccessive, travolgenti, la loro rappresentazione mentale è avara di significati accessibili e di conseguenza la capacità di azione risulta ampiamente frammentaria. Questa, sul lungo periodo, è una fortuna perché insegna una felicità del vivere fatta di desideri basici quali il dormire comodi, il mangiare ogni tanto cose buone e fare cose belle con persone con cui ci si vuole bene. L’andare oltre il desiderio di cose semplici può essere esistenzialmente pericoloso. Dobbiamo quindi credo allenarci tutta la vita a lasciare andare i desideri che non si realizzano per passare a desiderare altro, in un’ascesi della libertà da sé che non ha mai fine. Non esiste alcun motivo logico per cui l’universo debba inchinarsi al mio volere e per quanto io possa lavorare ad accrescere il mio potere, questo potere non potrà mai eguagliare l’infinito numero delle pieghe che i tanti eventi della vita possono prendere. Chi vuole dominare, vive pericolosamente contromano».

Federico è quell’“azzimo” che il Signore mette accanto al discepolo per “sgonfiarlo” e fare Pasqua così come la Scrittura ci indica. Riconoscerlo è radice di salvezza, è permettere all’Agnello immolato di entrare nella nostra vita e semplificarla, tirandoci fuori dai labirinti complicati dei pensieri e degli affetti. Federico, possa la tua consapevolezza raggiungere il cuore di coloro che spingono il mondo ad andare “pericolosamente contromano”, possano incontrare un “azzimo” provvidenzialmente posto sulla loro strada che li distolga dal dominare ciò che non gli appartiene. (Daniele Salera, vescovo ausiliare)

11 aprile 2023