Sant’Egidio, la visita del presidente del Mozambico

Filipe Nyusi ha incontrato il fondatore Riccardi e il presidente Impagliazzo. Ai giornalisti: «Fate un reportage su quello che la Comunità rappresenta per noi»

Il lavoro per la pace, la lotta all’Aids ma anche la visita di Papa Francesco e la ricostruzione di Beira, devastata dal ciclone Idai. Sono alcuni dei temi che il presidente del Mozambico Filipe Nyusi ha toccato visitando ieri, 8 luglio, la Comunità di Sant’Egidio, dove ha incontrato il fondatore Andrea Riccardi, il presidente Marco Impagliazzo e alcuni responsabili della Comunità. «Questa è la casa della pace e del Mozambico», ha affermato, ricordando come proprio qui dal 1990 si siano svolte le trattative che hanno portato, il 4 ottobre 1992, alla firma del trattato di pace. Quindi, l’appello ai giornalisti presenti a «fare un reportage su tutto quello che Sant’Egidio rappresenta per il Mozambico».

Il riferimento del presidente è certamente alla facilitazione nel negoziato per la riconciliazione nazionale ma Nyusi ha ricordato anche l’aiuto per la cura dell’Aids con il programma Dream e i numerosi progetti di solidarietà in favore della popolazione. «Il popolo mozambicano aspetta con ansia e gioia Papa Francesco, pellegrino di pace e del Vangelo», ha proseguito il presidente, rallegrandosi che tra le tappe dell’imminente viaggio ci sia anche il centro Dream di Zimpeto, alla periferia di Maputo, un centro di eccellenza per la cura dell’Aids.

Da ultimo, Nyusi ha espresso la gratitudine del Paese africano alla Comunità per la vicinanza concreta e la solidarietà all’indomani del devastante ciclone Idai, che ha colpito soprattutto la regione di Beira. «Ringrazio particolarmente i tanti giovani mozambicani, volontari di Sant’Egidio – ha detto -, che si sono adoperati con infaticabile impegno per portare soccorso alle vittime del ciclone. Anche con l’aiuto di Sant’Egidio, ricostruiremo Beira».

9 luglio 2019