Sant’Egidio, da Tirana l’Appello di pace 2015: «Ripartiamo dal dialogo»

Conclusa martedì 8 dicembre la 28ma edizione dell’incontro internazionale promosso dalla Comunità. «La guerra non si vince con la guerra»

Conclusa martedì 8 dicembre la 28ma edizione dell’incontro internazionale promosso dalla Comunità. «La guerra non si vince con la guerra»

Arriva da Tirana l’Appello per la pace dei leader religiosi del mondo, convocati dalla comunità di Sant’Egidio nell’edizione numero 28 dell’Incontro internazionale per la pace, in continuità con il grande raduno convocato per la prima volta ad Assisi da Giovanni Paolo II nel 1986. Parole scandite con chiarezza, che parlano anzitutto ai governanti, ai quali i 400 rappresentanti di religioni e culture diverse ritrovatisi insieme nella Capitale albanese ribadiscono con forza che «la guerra non si vince con la guerra: è un abbaglio!». La guerra «sfugge di mano. Non illudetevi! Rende disumani interi popoli».
In un momento in cui l’intero continente Europeo torna a essere attraversato da venti di guerra, i leder delle religioni invitano invece a ripartire dal dialogo, «che è una grande arte e una medicina insostituibile per la riconciliazione tra i popoli». Quindi l’Appllo chiama in causa le stesse religioni. «La guerra – si legge nel testo – non è mai santa, l’eliminazione e l’oppressione dell’altro in nome di Dio è sempre blasfema». A 70 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, con «l’ecatombe nucleare», denunciano i firmatari, «l’umanità sembra avere dimenticato che la guerra è un’avventura senza ritorno. Sì, le guerre sembrano diventare normali e tanti sono attratti dal fascino terribile della violenza».
Ora, osservano ancora i rappresentanti delle religioni, «il nostro secolo XXI è a un bivio: tra rassegnazione e un futuro di speranza, tra indifferenza e solidarietà». Di qui l’esortazione: «Cresca un movimento di popoli per la pace e la resistenza al terrorismo e alla violenza. Lo spirito di Assisi ci guidi a essere più audaci e coraggiosi nella ricerca della pace e nella costruzione di società dove il vivere insieme tra diversi sia pacifico e positivo».
Dal vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino è arrivato intanto l’annuncio che «l’anno prossimo lo Spirito di Assisi torna a casa». L’edizione 2016 dell’Incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio nell’Anno della Misericordia si svolgerà infatti nella città del Poverello, che celebrerà anche l’ottavo centenario del perdono della Porziuncola. Sarà un’occasione, ha evidenziato il presule, per ricordare che «la speranza della pace passa attraverso la misericordia, il perdono e un cuore rinnovato».
9 settembre 2015